Perché la precedente amministrazione, quella guidata da Giovanni Delconti, aveva garantito l’arrivo di 800 mila euro per la palestra e invece il Coni, con le sue motivazioni, li ha negati.
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Se da un lato l’attuale amministrazione, allora minoranza, accusa L’Idea per Bellinzago poco trasparente, il gruppo stesso si difende: «Al momento non conosciamo gli atti, quindi è difficile esprimere un commento, comunque assicuriamo che ci attiveremo. Però conosciamo bene i fatti sino a quando abbiamo amministrato. Dopo la presentazione di tutta la documentazione, noi ci siamo attenuti alle decisioni comunicate ufficialmente da Coni e Servizi, che aveva inviato il decreto di accoglimento in graduatoria del Comune, successivamente confermato con firma del Presidente del Consiglio. Non sappiamo, – ha detto il consigliere Delconti – poi cosa sia successo, ma siamo certi di non aver mai mentito. Ne è la riprova la visita degli ispettori presso il cantiere prima della Pasqua 2019, per la verifica della congruità tecnico-economica, nonché la fitta corrispondenza con gli uffici comunali per richiedere tutta una serie di documenti utili a concludere l’iter». E ha continuato: «Pare piuttosto strano che dopo due anni dalla nostra domanda, senza alcun precedente rilievo né opposizione da parte del Coni, oggi accadano certi fatti…». La minoranza afferma anche di non aver «arrecato alcun danno economico al Comune, non abbiamo indebitato il paese, abbiamo investito, sono due concetti ben diversi. La palestra, opera pubblica indispensabile e non dispendiosa, fondamentale per la crescita sana dei nostri ragazzi e per l’attività delle società sportive, è stata costruita grazie all’ottimo risultato ottenuto nel bando per gli spazi finanziari per “Scuole Sicure”».
L’Idea per Bellinzago accusa l’amministrazione di «solita propaganda faziosa, arrogante e poco costruttiva dell’attuale maggioranza, tendente sempre ad instillare dubbi e falsità. Evidentemente di fronte ai disastri e ai disagi che hanno creato in questi sette mesi devono cercare degli “scoop” per distrarre, non sapendo come risolvere i loro problemi».