Al cinema Araldo il documentario sulla Campagna di Russia

In collaborazione con il Museo Storico Novarese Aldo Rossini arriva al Cinema Araldo domani, lunedì 10 febbraio, alle 21.15, Bassil’ora: il racconto della Campagna di Russia, per la regia di Rebecca Basso, raccolto dalla viva voce di uno dei suoi oramai rarissimi superstiti, il centenario Giuseppe Bassi. In sala, per raccontare questa splendida avventura a fianco di un uomo tanto speciale come Bassi, la regista.

 

 

«Raccontare la storia di Giuseppe – dice Basso – è stato per me un modo di mostrare la sua bellissima anima, forte e piena di umanità, nonostante le tante avversità che ha dovuto affrontare. Questo film ha permesso di sostenere ciò che per lui è una cosa davvero molto importante, una vera e propria missione: mantenere viva la memoria della tragedia che è stata la prigionia dei soldati italiani in Russia. Giuseppe ha vissuto momenti terribili, ha visto l’essere umano privato della sua dignità, ha scampato la morte in molte occasioni e in molte altre ancora ha visto morire i suoi compagni. Ha affrontato con coraggio la prigionia nei campi di concentramento e, nonostante tutto, racconta la sua storia sempre con il sorriso sul volto, arrivando persino a giustificare i suoi carcerieri: porta un messaggio di pace, di fratellanza, che vuole essere anche un’esortazione per le nuove generazioni a vivere in armonia».

Il documentario si concentra sulla storia di due personaggi principali, molto vicini emotivamente ma, dal lato formale, opposti. Uno è reale, Giuseppe, così come reale è la sua storia; l’altro invece è inventato, Katerina, in questo modo si mescola il reale alla finzione. Giuseppe Bassi, è un arzillo centenario che ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale sul fronte sovietico: uno dei pochi sopravvissuti della Campagna italiana di Russia. Catturato dai Sovietici nel ’42, imprigionato nei campi di concentramento di Tambov, Oranki e Suzdal, è rientrato in Italia un anno e mezzo dopo la fine della guerra. Il secondo personaggio è invece rappresentato da Katerina, donna di origini russe che abita a Mestre nel veneziano che proprio grazie ai suoi ricordi, ci riporterà al giorno in cui ha conosciuto Giuseppe Bassi. Una donna che con la guerra ha avuto poco a che fare, che ha un vissuto completamente diverso, ma che proviene proprio da quel paese in cui Giuseppe ha vissuto tanta sofferenza.

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In collaborazione con il Museo Storico Novarese Aldo Rossini arriva al Cinema Araldo domani, lunedì 10 febbraio, alle 21.15, Bassil’ora: il racconto della Campagna di Russia, per la regia di Rebecca Basso, raccolto dalla viva voce di uno dei suoi oramai rarissimi superstiti, il centenario Giuseppe Bassi. In sala, per raccontare questa splendida avventura a fianco di un uomo tanto speciale come Bassi, la regista.     «Raccontare la storia di Giuseppe - dice Basso - è stato per me un modo di mostrare la sua bellissima anima, forte e piena di umanità, nonostante le tante avversità che ha dovuto affrontare. Questo film ha permesso di sostenere ciò che per lui è una cosa davvero molto importante, una vera e propria missione: mantenere viva la memoria della tragedia che è stata la prigionia dei soldati italiani in Russia. Giuseppe ha vissuto momenti terribili, ha visto l’essere umano privato della sua dignità, ha scampato la morte in molte occasioni e in molte altre ancora ha visto morire i suoi compagni. Ha affrontato con coraggio la prigionia nei campi di concentramento e, nonostante tutto, racconta la sua storia sempre con il sorriso sul volto, arrivando persino a giustificare i suoi carcerieri: porta un messaggio di pace, di fratellanza, che vuole essere anche un’esortazione per le nuove generazioni a vivere in armonia». Il documentario si concentra sulla storia di due personaggi principali, molto vicini emotivamente ma, dal lato formale, opposti. Uno è reale, Giuseppe, così come reale è la sua storia; l'altro invece è inventato, Katerina, in questo modo si mescola il reale alla finzione. Giuseppe Bassi, è un arzillo centenario che ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale sul fronte sovietico: uno dei pochi sopravvissuti della Campagna italiana di Russia. Catturato dai Sovietici nel ’42, imprigionato nei campi di concentramento di Tambov, Oranki e Suzdal, è rientrato in Italia un anno e mezzo dopo la fine della guerra. Il secondo personaggio è invece rappresentato da Katerina, donna di origini russe che abita a Mestre nel veneziano che proprio grazie ai suoi ricordi, ci riporterà al giorno in cui ha conosciuto Giuseppe Bassi. Una donna che con la guerra ha avuto poco a che fare, che ha un vissuto completamente diverso, ma che proviene proprio da quel paese in cui Giuseppe ha vissuto tanta sofferenza.

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