Polstrada, il sindaco di Borgomanero: «Andremo a Roma dal ministro»

All’incontro ieri pomeriggio (giovedì 13 febbraio) in Regione con il presidente Cirio c’erano tutti: rappresentanti sindacali, primi cittadini dei tre comuni piemontesi (Borgomanero, Domodossola e Ceva) interessati dalla chiusura dei distaccamenti e un nutrito gruppo di primi cittadini della provincia di Cuneo che già l’altro ieri, fascia tricolore sui cappotti, avevano manifestato solidarietà davanti alla sede del distaccamento cebano.

«Il presidente Cirio è dalla nostra parte – commenta al termine dell’incontro Sergio Bossi, sindaco di Borgomanero – Ma per dare un segnale forte dai territori occorre incontrare il ministro, per un incontro-confronto, per il quale si attiverà lo stesso presidente. Sarà una delegazione, piuttosto ampia, che, dati concreti alla mano, da quelli storici all’analisi costi-benefici, che ricostruiremo con i sindacati, andrà a Roma per ribadire che è inutile tagliare sulla sicurezza».

 

 

E, come nel suo stile, Sergio Bossi non usa mezzi termini: «Se togliamo la caserma dal territorio è una sconfitta per lo Stato. La lotta per il mantenimento dei presidi per garantire la sicurezza, per me è una priorità. Oggi non si può tagliare sulla sicurezza».

E poi «Otto agenti a Borgomanero, sei a Domodossola e sette a Ceva; supponendo che negli altri tre comuni individuati ve ne siano altrettanti, si tratta all’incirca di una cinquantina di persone: e vanno a impattare sull’economia di un Paese? Salvano forse l’Italia? Per me, questa è una scelta assurda».

A margine Cirio ha fatto sapere: «Non accetteremo l’ennesima scelta che penalizza il Piemonte. La regione è disponibile a fare la sua parte per impedire le chiusure di presidi di sicurezza importanti per il nostro territorio. Andremo a Roma per presentare un progetto al ministero. Meritiamo di essere ascoltati»

Intanto questa mattina dalle 9.30 alle 13.30 il Siulp organizza un gazebo in piazza Martiri per raccogliere le firme per dire “no alla chiusura” ma anche per una sua “elevazione” a sottosezione ordinaria, «chiedendo inoltre – dice Tommaso Di Gaudio, segretario provinciale del Siulp – che le autorità provinciali di pubblica sicurezza facciano tutti gli sforzi necessari per inaugurare una nuova stagione per il territorio borgomanerese e il suo hinterland, un bacino di circa 100mila persone, dotando questo ufficio dei servizi amministrativi di esclusiva competenza della Questura (passaporti, permessi e carte di soggiorno, porto d’armi e licenze). Lo stabile di Via Cureggio ha gli spazi necessari per servire al meglio la collettività del borgomanerese».

«Il Siulp novarese – aggiunge Di Gaudio –  apprezzando lo spirito dell’incontro e dell’impegno assunto dal Governatore, proseguirà comunque nelle sue iniziative volte al coinvolgimento della collettività e dell’opinione pubblica fino alla risoluzione positiva della vertenza».

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Polstrada, il sindaco di Borgomanero: «Andremo a Roma dal ministro»

All’incontro ieri pomeriggio (giovedì 13 febbraio) in Regione con il presidente Cirio c’erano tutti: rappresentanti sindacali, primi cittadini dei tre comuni piemontesi (Borgomanero, Domodossola e Ceva) interessati dalla chiusura dei distaccamenti e un nutrito gruppo di primi cittadini della provincia di Cuneo che già l’altro ieri, fascia tricolore sui cappotti, avevano manifestato solidarietà davanti alla sede del distaccamento cebano. «Il presidente Cirio è dalla nostra parte – commenta al termine dell'incontro Sergio Bossi, sindaco di Borgomanero – Ma per dare un segnale forte dai territori occorre incontrare il ministro, per un incontro-confronto, per il quale si attiverà lo stesso presidente. Sarà una delegazione, piuttosto ampia, che, dati concreti alla mano, da quelli storici all’analisi costi-benefici, che ricostruiremo con i sindacati, andrà a Roma per ribadire che è inutile tagliare sulla sicurezza».     E, come nel suo stile, Sergio Bossi non usa mezzi termini: «Se togliamo la caserma dal territorio è una sconfitta per lo Stato. La lotta per il mantenimento dei presidi per garantire la sicurezza, per me è una priorità. Oggi non si può tagliare sulla sicurezza». E poi «Otto agenti a Borgomanero, sei a Domodossola e sette a Ceva; supponendo che negli altri tre comuni individuati ve ne siano altrettanti, si tratta all’incirca di una cinquantina di persone: e vanno a impattare sull’economia di un Paese? Salvano forse l’Italia? Per me, questa è una scelta assurda». A margine Cirio ha fatto sapere: «Non accetteremo l’ennesima scelta che penalizza il Piemonte. La regione è disponibile a fare la sua parte per impedire le chiusure di presidi di sicurezza importanti per il nostro territorio. Andremo a Roma per presentare un progetto al ministero. Meritiamo di essere ascoltati» Intanto questa mattina dalle 9.30 alle 13.30 il Siulp organizza un gazebo in piazza Martiri per raccogliere le firme per dire “no alla chiusura” ma anche per una sua “elevazione” a sottosezione ordinaria, «chiedendo inoltre – dice Tommaso Di Gaudio, segretario provinciale del Siulp - che le autorità provinciali di pubblica sicurezza facciano tutti gli sforzi necessari per inaugurare una nuova stagione per il territorio borgomanerese e il suo hinterland, un bacino di circa 100mila persone, dotando questo ufficio dei servizi amministrativi di esclusiva competenza della Questura (passaporti, permessi e carte di soggiorno, porto d’armi e licenze). Lo stabile di Via Cureggio ha gli spazi necessari per servire al meglio la collettività del borgomanerese». «Il Siulp novarese – aggiunge Di Gaudio -  apprezzando lo spirito dell’incontro e dell’impegno assunto dal Governatore, proseguirà comunque nelle sue iniziative volte al coinvolgimento della collettività e dell’opinione pubblica fino alla risoluzione positiva della vertenza».

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