Pur nella situazione emergenziale del momento, non sono venute meno, anche nelle ultime ore, le contrapposizioni politiche in merito all’operato del governo. Il deputato ossolano del Pd Enrico Borghi, intervenuto tra l’altro nell’aula di Montecitorio nel pomeriggio di mercoledì in occasione del “question time” al ministro Francesco Boccia, ha parlato senza mezzi termini e invitato tutti a mantenere «nervi saldi e la testa sul collo».
Borghi ha auspicato quindi una «leale collaborazione tra le istituzioni. E’ il momento – ha aggiunto – di dire tre no e tre sì. No al sindacalismo istituzionale, a quella sorta di “scaricabarile”, troppe volte messo in campo da chi vuole sottrarsi alle proprie responsabilità e a quella cacofonia di tanti che parlano a vanvera come se fossimo in un talk show. Sì all’organizzazione, con ruoli precisi e competenze certe, alla responsabilità da parte di chi ricopre in questo momento funzioni pubbliche, e alla logica in questo momento della supremazia statale».
[the_ad id=”62649″]
Decisamente critico, invece, il fronte delle opposizioni. Per il parlamentare novarese della Lega Marzio Liuni, l’esecutivo «ha commesso molti errori a monte, non intuendo la gravità della situazione e non agendo con tempestività. Si è perso tanto tempo tra prese di posizione e smentite che finivano per rincorrersi, sino al provvedimento adottato da Palazzo Chigi mercoledì sera».
Luini, in particolare, ha stigmatizzato la gestione della situazione nel comparto dell’istruzione «con uno stop dell’attività didattica che di fatto rischia di compromettere l’intero anno scolastico per tanti nostri ragazzi, senza una programmazione organizzata alternativa e senza indicazioni chiare per una calendarizzazione dei prossimi esami di maturità, che a questo punto rischiano di slittare ulteriormente».