La Croce, candidato sindaco ad Arona, getta la spugna?

Giovanni La Croce, candidato di “senso Civico” alla poltrona di sindaco di Arona, getta la spugna? Per ora definitivamente no, però. La vicenda giudiziaria emersa negli ultimi giorni che lo vedrebbe coinvolto sta tuttavia cominciando a produrre i primi effetti. Il diretto interessato, dopo un più che giustificabile momento di silenzio («Devo prima di tutto confrontarmi con il mio legale e capire di cosa sarei accusato», queste erano state le sue primissime dichiarazioni), ha voluto affidare alla pagina personale social ulteriori approfondimenti.

Un lungo messaggio che si apre con le scuse «per i danni che la mia vicenda privata sta arrecando alla campagna elettorale di Senso Civico», la lista che alle amministrative di maggio dovrebbe contrapporsi alla candidatura della maggioranza uscente leghista targata Gusmeroli – Monti, oggi primo cittadino e sue vice, che in caso di vittoria li vedrebbe… scambiarsi l’incarico.

 

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Poi La Croce ha ricordato di essere venuto a conoscenza solo ora della sua iscrizione nel registro degli indagati sin dal maggio del 2018 «tanto che sino all’altro ieri ero l’unico inquisito senza avvocato». Cosa che, a suo dire, gli avrebbe negato la possibilità di difendersi nella fase delle indagini.

Il messaggio prosegue con ulteriore scuse per il silenzio degli ultimi giorni, ma «in questo periodo sono rimasto sempre totalmente sereno, convinto della mia estraneità ai fatti che mi sono addebitati», serenità che «si è rafforzata dopo aver letto i documenti del fascicolo del pubblico ministero».

E ancora un ringraziamento a chi ha voluto esprimergli vicinanza e sostegno, anche se ora, ovviamente, si apre un capitolo a parte, quello che lui ha definito «tema dell’interferenza tra i tempi del giudizio e quelli delle elezioni». Da qui la decisione «di rimettere la candidatura nelle mani del comitato elettorale, pur riservandomi l’ultima parola sul suo ritiro». La Croce, nonostante tutto, continua a dichiararsi sereno: «Quella serenità che mi permette al momento di continuare gli incontri con gli aronesi, mettendoci la faccia come ho fatto sino ad ora».

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Giovanni La Croce, candidato di “senso Civico” alla poltrona di sindaco di Arona, getta la spugna? Per ora definitivamente no, però. La vicenda giudiziaria emersa negli ultimi giorni che lo vedrebbe coinvolto sta tuttavia cominciando a produrre i primi effetti. Il diretto interessato, dopo un più che giustificabile momento di silenzio («Devo prima di tutto confrontarmi con il mio legale e capire di cosa sarei accusato», queste erano state le sue primissime dichiarazioni), ha voluto affidare alla pagina personale social ulteriori approfondimenti. Un lungo messaggio che si apre con le scuse «per i danni che la mia vicenda privata sta arrecando alla campagna elettorale di Senso Civico», la lista che alle amministrative di maggio dovrebbe contrapporsi alla candidatura della maggioranza uscente leghista targata Gusmeroli - Monti, oggi primo cittadino e sue vice, che in caso di vittoria li vedrebbe… scambiarsi l’incarico.   [the_ad id="62649"]   Poi La Croce ha ricordato di essere venuto a conoscenza solo ora della sua iscrizione nel registro degli indagati sin dal maggio del 2018 «tanto che sino all’altro ieri ero l’unico inquisito senza avvocato». Cosa che, a suo dire, gli avrebbe negato la possibilità di difendersi nella fase delle indagini. Il messaggio prosegue con ulteriore scuse per il silenzio degli ultimi giorni, ma «in questo periodo sono rimasto sempre totalmente sereno, convinto della mia estraneità ai fatti che mi sono addebitati», serenità che «si è rafforzata dopo aver letto i documenti del fascicolo del pubblico ministero». E ancora un ringraziamento a chi ha voluto esprimergli vicinanza e sostegno, anche se ora, ovviamente, si apre un capitolo a parte, quello che lui ha definito «tema dell’interferenza tra i tempi del giudizio e quelli delle elezioni». Da qui la decisione «di rimettere la candidatura nelle mani del comitato elettorale, pur riservandomi l’ultima parola sul suo ritiro». La Croce, nonostante tutto, continua a dichiararsi sereno: «Quella serenità che mi permette al momento di continuare gli incontri con gli aronesi, mettendoci la faccia come ho fatto sino ad ora».

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