Il coronavirus non ferma Songa, il nostalgico del fascismo

Il coronavirus non ferma Songa, il nostalgico del fascismo. Il presidente di Atc Piemonte Nord, che era finito nella bufera per le dichiarazioni e i comportamenti apertamente fascisti, ha postato sul suo profilo Facebook la foto di uno striscione dal significato inequivocabile.

All’inizio di febbraio, in un’intervista a La Stampa, Songa aveva dichiarato che «non ho mai nascosto di essere un uomo molto di destra. E continuo a ritenere di non doverlo nascondere. Tutta la mia storia è lì. Se mi danno del fascista non mi offendo».

Un episodio che aveva suscitato clamore, oltre alle dure polemiche di tutte le parti politiche, compresa la sua, e la reazione del presidente della Regione, Alberto Cirio, che ne aveva chiesto le dimissioni.

 

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E oggi su Facebook Songa non si è smentito pubblicando la foto di uno striscione appeso a un balcone, non si sa se il suo, che riporta l’inequivocabile “Vincere e vinceremo” scritto con caratteri littoriani e il commento: «Io piuttosto dell’arcobaleno uso il tricolore, ma questo merita una menzione». Finora ha raccolto 121 like.

«Ci sono cose che nemmeno l’emergenza coronvirus riesce a fermare – commenta il consigliere regionale del Pd, Domenico Rossi – tra queste annoveriamo le nostalgie neo fasciste di Songa. Dopo la raccolta di cimeli del ventennio in bella vista nel suo ufficio di rappresentanza, l’intervista in cui confermava con orgoglio le sue simpatie per la destra più radicale, arriva anche la segnalazione del motto fascista per eccellenza. Finirà l’emergenza e allora torneremo a fare i conti con questa situazione imbarazzante per le istituzioni della nostra Regione. Dobbiamo ancora sviluppare gli anticorpi al covid-19, ma quelli al fascismo sono forti e radicati nella storia partigiana del nostro territorio e nella Costituzione».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Una risposta

  1. Giusto cosi! Saran ben fatti suoi di decidere da che parte stare! Forse è uno dei tanti che si è scocciato di vedere ignoranza e politici con la pancia piena, fregandosene dell identità di un paese! Non è bello vedere il proprio paese sprofondare, nel totale menefreghismo di un europa fatta di imposizioni e finzione!

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Il coronavirus non ferma Songa, il nostalgico del fascismo. Il presidente di Atc Piemonte Nord, che era finito nella bufera per le dichiarazioni e i comportamenti apertamente fascisti, ha postato sul suo profilo Facebook la foto di uno striscione dal significato inequivocabile. All'inizio di febbraio, in un'intervista a La Stampa, Songa aveva dichiarato che «non ho mai nascosto di essere un uomo molto di destra. E continuo a ritenere di non doverlo nascondere. Tutta la mia storia è lì. Se mi danno del fascista non mi offendo». Un episodio che aveva suscitato clamore, oltre alle dure polemiche di tutte le parti politiche, compresa la sua, e la reazione del presidente della Regione, Alberto Cirio, che ne aveva chiesto le dimissioni.   [the_ad id="62649"]   E oggi su Facebook Songa non si è smentito pubblicando la foto di uno striscione appeso a un balcone, non si sa se il suo, che riporta l'inequivocabile "Vincere e vinceremo" scritto con caratteri littoriani e il commento: «Io piuttosto dell'arcobaleno uso il tricolore, ma questo merita una menzione». Finora ha raccolto 121 like. «Ci sono cose che nemmeno l’emergenza coronvirus riesce a fermare - commenta il consigliere regionale del Pd, Domenico Rossi - tra queste annoveriamo le nostalgie neo fasciste di Songa. Dopo la raccolta di cimeli del ventennio in bella vista nel suo ufficio di rappresentanza, l’intervista in cui confermava con orgoglio le sue simpatie per la destra più radicale, arriva anche la segnalazione del motto fascista per eccellenza. Finirà l’emergenza e allora torneremo a fare i conti con questa situazione imbarazzante per le istituzioni della nostra Regione. Dobbiamo ancora sviluppare gli anticorpi al covid-19, ma quelli al fascismo sono forti e radicati nella storia partigiana del nostro territorio e nella Costituzione».

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