Da qualche giorno in Kenya, a Lengesim per la precisione, è stata inaugurata una struttura polivalente che porta con sé un grande bagaglio di “oleggesità”.
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La struttura infatti è stata realizzata dall’associazione Mulinelli di sabbia onlus insieme al gruppo Alpini, alla famiglia Cecala, vittima della tragedia del ponte Morandi e al Comune. Una rete di sinergia fortissima che ha consentito un’opera utile per il territorio. «La struttura nuova si inserisce in una più ampia che vede la scuola primaria, che in Kenya unisce elementari e medie con quattro aule, una boarding school che è un convitto e poi c’è un salone enorme, – spiega Massimo, dell’associazione oleggese – questa struttura nuova è realizzata vicino a un asilo che esiste dal 2006 e che è stato rimesso in funzione da noi nel 2016 dopo qualche anno di inattività. I bambini ora sono circa 110 e oltre alle due aule utilizzavamo anche il patio d’ingresso».
Poi l’incontro con gli Alpini di Oleggio e la nascita di un progetto ancora più bello: «I bambini vivevano e mangiavano per terra, così abbiamo pensato di poter creare qualcosa che potesse risolvere questo problema. Il progetto è piaciuto agli Alpini e l’avvio dei lavori è stato direi immediato dato che gli Alpini hanno raccolto la somma in appena nove mesi».
La famiglia Cecala poi, nonostante il dolore per la perdita di Cristian, Dawna e la piccola Crystal, ha scelto di donare il ricavato di due eventi organizzati nell’autunno 2019 sempre a favore del progetto: «Abbiamo così sistemato la cucina, che era in lamiera e l’abbiamo realizzata in muratura».
E poi ancora il contributo del Comune che fin dall’inizio si era detto disponibile a coprire eventuali spese: «I fondi raccolti sono bastati e così abbiamo chiesto all’amministrazione di impegnarsi per tre anni al mantenimento e ai pasti». Ecco quindi spiegata la rete incredibile di solidarietà. Fuori dalla struttura una targa “In memory of Cristian, Dawna e Crystal” e un grosso cuore rosso.
«Non ho potuto prendere parte all’inaugurazione, ma spero di poter farvi visita il prossimo anno. Siamo contenti, è un progetto molto bello, – dice Antonio Cecala, il fratello di Cristian – oltre a tenere viva la memoria di Crystal, Cristian e Dawna si fa anche del bene. E’ che vero che tutto è partito da una tragedia ma vogliamo pensare ai sorrisi dei bambini che frequentano la struttura. E poi credo, – conclude il fratello di Cristian – credo sia un bellissimo segnale per tutti coloro che hanno donato, perché si vede davvero che cosa si fa con le donazioni».