«Ho salutato con favore la firma del protocollo regionale sulle Rsa… Ma deve produrre azioni concrete, altrimenti rischia di fare danni perché aumenta le aspettative di persone ed enti che stanno attraversando giorni drammatici, senza che poi seguano soluzioni all’altezza». Esordisce così il consigliere regionale Domenico Rossi, vicepresidente della commissione sanità in Regione, sulla drammatica situazione delle Rsa.
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«Continuo a ricevere segnalazioni di situazioni estreme sulle quali nessuno interviene. Questa mattina ho ricevuto una nuova segnalazione da parte del direttore dell’Opera Pia Curti di Borgomanero, una Rsa dove sono decedute 17 persone ma, nonostante l’intervento dell’Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), non è stato eseguito nessun tampone ai dipendenti e nessun test sierologico ai pazienti. Tutte cose promesse e annunciate nei giorni scorsi dall’assessore regionale, ma che ancora non stanno accadendo, tanto che alcuni stanno provvedendo in autonomia con i test come la casa di riposo di Invorio. Basta annunci roboanti sulle situazioni delicate: servono azioni concrete e rispetto».
E soprattutto: «Come si sta dando attuazione al protocollo? Secondo quali criteri? Esiste un cronoprogramma? I test sono stati acquistati? Per quale motivo si registrano asimmetrie di intervento e di risorse tra i diversi territori? Sono domande che sottoporrò all’assessore nella commissione sanità di lunedì e a cui occorre dare una risposta al più presto».
Inoltre, in riferimento al protocollo, è prevista «una cabina di regia provinciale per monitorare e coordinare l’attuazione delle linee guida. Un soggetto che riunirebbe associazioni datoriali, ordini professionali, organizzazioni sindacali, associazioni di pazienti e familiari, associazioni di rappresentanza degli enti locali, enti gestori e Asl di competenza. Mi aspetto che al più presto il Presidente della Provincia provveda in tal senso, non c’è altro tempo da perdere».
E su questo specifico punto intervengono i consiglieri de La Provincia in comune che chiedono al presidente la convocazione a breve termine della cabina.
«Gli operatori e gli ospiti – dicono Allegra, Besozzi e Uboldi – non possono essere lasciati soli: chiedono tamponi e test sierologici, ma soprattutto chiarezza nelle procedure da attivare in questa emergenza».
A Palazzo Cabrino i consiglieri democratici presentano un’interrogazione per sapere la situazione delle strutture di Novara «considerato che ci sono diverse case di riposo e che in una, in particolare, ci sono stati alcuni decessi in queste settimane», se i tamponi sono stati fatti, se ci sono situazioni critiche e se si sono già predisposte soluzioni «per tutelare i nostri anziani anche attraverso il trasferimento in altre strutture».