Case di riposo novaresi, 915 persone positive al covid. Sono i dati forniti dalla Regione sulle strutture residenziali di tutta la provincia e fanno riferimento sia agli ospiti che al personale. 3180 i tamponi effettuati fino al 14 aprile.
Sul territorio novarese, con 1649 posti e 789 operatori tra personale infermieristico e assistenziale, al 14 aprile sono stati effettuati 3180 tamponi, di cui positivi 915 e 2265 negativi. Novara è l’unica provincia per la quale sono già stati processati tutti ed è la seconda per casi di positività poco distante da Torino che ne ha 1126.
Deceduti a Novara nelle Rsa nel primo trimestre 2020 sono 220 (14 certamente per covid), 30 in più rispetto allo scorso anno; per numero di decessi la nostra provincia è terza dopo Torino con 1333 (92 covid) e Alessandria con 422 (54 covid). Il numero totale piemontese dei decessi è di 2882 contro i 2471 del 2019 di cui 252 sicuramente per covid.
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Secondo Antonio Rinaudo dell’Unità di crisi regionale «grazie al monitoraggio la situazione non è così drammatica. Oltre ai dati statistici, dai contatti con i direttori sanitari con strutture emerge che il 90% non segnalano situazioni di gravità. Situazioni critiche si sono registrate solo nel restante 10%: se sia dovuto a mancanza di attenzione o ad altre ragioni non lo sappiamo, ma il 90% delle residenze non ha manifestato criticità dunque significa che c’è stata una stretta osservanza dei protocolli. I medici base hanno adempiuto al loro compito, e se in certe situazioni non l’hanno fatto si è un caso particolare, nessuno ha mai pensato di criminalizzarli. A breve in grado di fornire anche i dati sul monitoraggio nelle strutture con disabili».
Anche gli assessori al welfare Chiara Caucino e alla sanità Luigi Icardi elogiano i lavoro svolto finora. «Abbiamo approvato la dgr del 20 marzo di cui vado fiera che sta salvando vite prevede che personale assente possa essere sostituito in deroga in seguito ai provvedimenti regionali; a oggi 645 unità sono state assunte nelle varie rsa – ha detto Caucino. Inoltre è stato pubblicato un bando con l’elenco degli operatori da mettere a disposizione delle strutture e finora abbiamo raccolto 110 manifestazioni di interesse».
Icardi ha invece ripercorso tutte le tappe dei provvedimenti emergenziali, dal 22 febbraio con la prima riunione e la costituzione delle unità di crisi, fino a oggi ribadendo che «solo il 10% delle strutture ha segnalato delle criticità».
Sull’argomento si è espresso in modo esplicito anche il sindaco di Novara, Alessandro Canelli: «La San francesco e il De Pagave sono le due strutture che hanno un percentuale di positività. Ci sono stati decessi e gli ospiti positivi sono stati isolati dagli altri. Stiamo dando supporto al personale sia di tipo amministrativo che logistico».
Una risposta
Sono molto dispiaciuto, di questo accaduto all’interno delle nostre case di riposo, credo che non solo da noi ma anche nelle altre strutture i nostri anziani siano stati dimenticati in questo momento difficile, mi auguro che il comune e le nostre istituzioni intervengano per mettere in sicurezza il nostro patrimonio vero, gli Anziani