Comunità in movimento per consentire ai 1.600 studenti, che frequentano le scuole del territorio, una didattica fruita nel migliore dei modi. La situazione di emergenza ha portato scuole, insegnanti e studenti a variare il metodo di insegnamento e anche il modo cui si partecipa a una lezione non più in classe fra i banchi e con la lavagna. La scuola si è attivata per consegnare, in comodato d’uso, dispositivi fra tablet e pc, agli studenti in difficoltà: al momento ne sono stati distribuiti una trentina e altri venti sono in arrivo.
Ma da “Oleggio Grande” è arrivata un’idea in più, ossia la raccolta di cellulari 4G per offrire a tutti anche una connessione adatta a seguire le lezioni. «Spesso quello della connessione è un problema, magari si utilizzano i giga dei propri dispositivi, magari ci sono più fratelli e seguire le lezioni diventa più difficile, – spiega Marina Betti – allora abbiamo pensato, in accordo con la scuola e con l’amministrazione di rivolgervi agli oleggesi chiedendo loro telefonini 4G con caricatore che non usano più, in modo tale da dotarli di sim con la connessione e consegnarli poi a chi ne ha bisogno». Un’idea che è piaciuta anche ad alcune associazioni, come Cif, Banca del tempo, Noi come loro, che sosterranno la spesa. «In questo modo i ragazzi potranno avere un hot spot per seguire al meglio le lezioni. Stiamo ultimando il tutto e vorremmo cominciare la distribuzione a partire dal 22 aprile». I telefonini si possono consegnare all’ufficio Messi del comune dalle 9.30 alle 12.30 tutti i giorni. «E’ un supporto in più che speriamo sia utile, – continua Betti – è importante poter collaborare in queste situazioni: qualche telefono è già stato consegnato».
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E c’è anche un’altra idea che arriva sempre da Oleggio Grande: «E’ un appello generale alla cittadinanza: sempre in questo momento di emergenza sarebbe bello poter condividere la propria linea wifi, magari se si vive in un condominio e ci sono famiglie con studenti, ma anche in casa indipendenti, la linea arriva. E’ un gesto che non costa niente e poi basterà cambiare la password a fine emergenza. Speriamo di riuscire a sensibilizzare anche sotto questo punto di vista».