Partiranno la prossima settimana le riunioni della cabina di regia, istituita, sulla base del protocollo siglato a fine marzo, da Provincia e Prefettura di Novara per la valutazione e le indicazioni operative per le misure di contenimento del Covid19 da parte dell’assistenza territoriale e nelle strutture assistenziali, socio-sanitarie e nelle Rsa. «L’obiettivo – dice Federico Binatti, presidente della Provincia – è quello di condividere costantemente tutte le informazioni e le evoluzioni delle criticità in quelli che si sono rivelati essere i luoghi apparsi più vulnerabili nella diffusione del contagio».
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Gli incontri, in videoconferenza (ai quali parteciperanno associazioni datoriali, ordini professionali, organizzazioni sindacali, rappresentanti di operatori, di pazienti e familiari, enti locali, enti gestori e Asl) sono in programma per mercoledì 22 aprile (al mattino per l’area di competenza del Cisa Ovest Ticino, nel pomeriggio per Novara città) e giovedì 23 (alla mattina area di competenza del Ciss Borgomanero e al pomeriggio area Cisas Castelletto e convenzione di Arona).
«Si tratta delle prime riunioni – conclude Binatti – alle quali ne seguiranno sistematicamente altre per avere ogni informazione possibile sull’evoluzione delle varie situazioni a completa tutela delle persone ricoverate e del personale delle strutture».
La convocazione della cabina di regia era stata chiesta richiesta a gran voce più volte dalle organizzazioni sindacali.
«Porteremo avanti le nostre priorità» dicono Paolo Del Vecchio, Cgil Funzione Pubblica e Mattia Rago della Cisl.
E le priorità sono quelle che ormai da tempo le organizzazioni sindacali vanno elencando: in primo luogo l’approvvigionamento continuo e in quantità sufficiente di dispositivi di protezione individuale, tamponi a tappeto tra utenti e personale (con riferimento anche alle comunità e all’assistenza domiciliare) e reperimento di personale medico e infermieristico preparato per affrontare la situazione in modo da poter dare risposte qualificate.
«Riteniamo indispensabile – aggiunge Del Vecchio (Cgil) – coinvolgere gli apparati medici di tutte le forze pubbliche necessarie disponibili, esercito, protezione civile, croce rossa, Asl e indispensabile una regia pubblica dal punto di vista sanitario della nuova condizione di molte case di riposo che nei fatti diventano mini ospedali Covid positivi a bassa soglia. E un potenziamento, in termini di personale, dell’Usca». E ancora: «scovare i falsi negativi che potrebbero in realtà nascondere dei positivi, una continua sorveglianza sanitaria sia di tutti gli operatori, compresi quelli dei servizi ausiliari, e degli stessi utenti».
«Senza risolvere queste che a nostro avviso sono urgenze – conclude Del Vecchio – si rischia una cabina di regia che spreca parole e non incide sulla realtà».