»Da settimane continuiamo a denunciare la “discutibile” gestione dell’emergenza covid in Piemonte: mancanza di diagnosi tempestive e di tamponi, email smarrite, insufficienza di dispositivi di protezione per gli operatori sociosanitari, situazioni insostenibili all’interno delle Rsa. Il presidente Cirio e l’assessore Icardi hanno la piena responsabilità politica di tutto quello che accade in Piemonte e, quindi, di questa situazione gravissima. Sono entrambi a capo della catena di comando che dovrebbe gestire l’emergenza, sono loro ad avere il compito di scegliere i collaboratori e le linee e le misure da seguire, non altri. Decisamente sono risibili i tentativi di addossare a terzi le colpe».
Non usano mezzi termini i consiglieri regionali del Pd nel puntare il dito contro la gestione piemontese, e in modo particolare contro Cirio e Icardi, dopo la puntata di Report, la trasmissione di Raitre andata in onda ieri sera e che si è occupata dell’emergenza sanitaria di Piemonte.
«È quanto mai urgente comprendere quale sarà il ruolo dell’unità di crisi, del comitato scientifico e della nuova task force perché il Piemonte non può più permettersi errori – proseguono i consiglieri -. Tuttavia prendiamo atto che, con la definizione dell’ultima task force, l’assessore alla Sanità sia già, nella sostanza, commissariato. Cirio, a questo punto, dovrebbe, responsabilmente, azzerare i vertici politici del sistema socio sanitario piemontese, a partire proprio dall’assessore alla Sanità. Questa, prima che una richiesta dell’opposizione, dovrebbe essere la logica conseguenza della drammatica situazione che si è venuta a creare. In queste condizioni è difficile immaginare una ripartenza che noi riteniamo fondamentale per il 4 maggio, dal momento che le riaperture devono essere garantite da una linea di comando sicura e da un’organizzazione sociosanitaria solida. Siamo molto preoccupati per quello che ci attende: ci riserviamo di chiedere al governo di inviare gli ispettori per verificare se il Piemonte si trovi nelle condizioni di affrontare la fase 2 in sicurezza».