Novara è tra le 15 province con i più alti tassi di mortalità per Covid19 nelle case di riposo. A dirlo è una fonte più che autorevole: l’Istituto Superiore di Sanità nel suo terzo report “Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie”, con aggiornamento al 14 aprile.
Un dato sorprendente anche se giorno dopo giorno quanto avviene nelle case di riposo si rivela dolorosamente allarmante, in particolare nelle regioni più colpite dal Covid19. Proprio l’altro ieri il sindaco Canelli ha fatto luce sulla situazione di Novara, con una struttura dove il 44% degli ospiti e il 26% del personale è contagiato ed un’altra in cui sono positivi il 26% degli anziani e il 7% degli operatori. Meglio nelle altre cinque strutture cittadine dove in tutto si è trovato un solo caso. Ma sono dati parziali ed anche un po’ lontani, in quanto di molti tamponi – le cui procedure sono state avviate solo recentemente – non si hanno ancora gli esiti. Quanto ai decessi ce ne sono stati, ma non se ne conosce né il numero né la riconducibilità al Covid.
Qualche giorno prima era stato il consigliere regionale pd, Domenico Rossi, a dare i primi dati al 14 aprile (correggendo quelli diffusi dall’assessorato regionale…) e a lui comunicati dall’Asl Novara: tra i primi 1200 tamponi effettuati, di cui 1000 sugli ospiti e 200 sul personale, risultava il 36% di anziani positivi e il 35% di operatori, escludendo i casi non ancora processati. E sapendo che il programma di test sulle case di riposo novaresi andrà a completarsi solo il prossimo 25 aprile. Sui decessi nessun dato.
Ma che cosa dice dunque il report prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma ? Va premesso che si tratta di dati raccolti attraverso un questionario che ha coinvolto, tra il 25 marzo e il 14 aprile, su base volontaria, 3276 Rsa pubbliche e convenzionate presenti in Italia, ottenendo risposte dal 33% delle stesse (1082). Lo stesso report avverte che “probabilmente le strutture in una situazione più critica non partecipano a queste iniziative”. Comunque “la maggior parte dei 1082 questionari compilati provengono da Lombardia, Toscana, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna” che sono le regioni più colpite dal Covid. Discreta la risposta del Piemonte con il 22,2% delle 608 strutture esistenti.
A livello nazionale nelle strutture campionate dal 1° febbraio sono stati registrati 6773 decessi dei quali il 40,2% (2724) “con riscontro di infezione da SARS-CoV-2 o con manifestazioni simil-influenzali”. In Piemonte su un totale di 684 decessi il 25,1% tra positivi e ospiti con sintomi. In tutte le regioni del Nord il periodo con il maggior numero di decessi (un terzo o più) risulta quello dal 16 al 31 marzo.
È in questo quadro che il survey dell’Istituto Superiore di Sanità procede all’unico approfondimento a livello di province (tutti i tre report realizzati espongono solo dati regionali, a parte questo) che trova Novara al settimo posto per tasso di mortalità dei residenti (7,6%) dovuto a Covid+sintomi e con oltre metà degli ospiti deceduti (51,1%) tra positivi o con i sintomi Covid19.
È pur vero che il dato deriva da un campione di solo 7 Rsa che hanno risposto (su 32 presenti nel territorio dell’Asl), in cui si sono registrati 45 decessi di cui 23 riconducibili a Covid accertato o sintomi ricollegabili. Un dato quindi parziale ma vale anche la considerazione esplicitata che “le strutture in situazione più critica non partecipano”.
In ogni caso questi sono ancora i pochi dati che riescono a diventare noti a riguardo della situazione nelle strutture residenziali e sociosanitarie.