Coldiretti Novara Vco dona dieci quintali di riso alla protezione civile. Il riso sarà distribuito nei prossimi giorni alle famiglie del novarese che vivono una situazione di grave difficoltà economica a causa dell’emergenza coronavirus.
«L’iniziativa – spiega Sara Baudo, presidente di Coldiretti – è nata proprio dai risicoltori: Fabrizio Rizzotti ha lanciato l‘idea, accolta poi dalle aziende di Alfredo Saracco, Paolo Caviggioli, Sergio Bertolino, Alessandro De Paoli e Franco Apostolo che hanno contribuito con il loro prodotto per raggiungere una quantità così significativa. Li ringraziamo tutti sentitamente, perché sappiamo che in questi giorni sono molto impegnati, ma hanno ancora una volta voluto far qualcosa per dare una mano a chi è in difficoltà. Non è la prima iniziativa solidale che i nostri agricoltori hanno portato avanti in questi mesi e siamo orgogliosi della solidarietà che stanno manifestando verso tutte le realtà del territorio».
«Al di là dell’ovvio ringraziamento – dicono il presidente della Provincia, Federico Binatti, e il consigliere delegato alla Protezione civile, Andrea Bricco, – la consapevolezza e il profondo orgoglio di appartenere a una comunità che si è dimostrata profondamente sensibile nei confronti delle fasce deboli in questo momento davvero terribile per il nostro Paese. Ricordiamo che questi gesti generosi, ancora più belli perché dettati dalla sensibilità e dall’attenzione che si riserva alla realtà nella quale viviamo, sono spesso arrivati dal mondo degli imprenditori agricoli, un mondo che rappresenta la prima vocazione produttiva e la tradizione storica del nostro territorio, un mondo che, anche in questi ultimi due mesi, ha lavorato ogni giorno e non si è mai fermato, guardando comunque al futuro, un mondo che, da parte nostra, ha da sempre la massima attenzione. E’ bello sapere che il nostro riso è diventato uno dei mezzi per sostenere in maniera concreta, grazie al contributo di agricoltori e volontari delle diverse associazioni di protezione civile, chi si trova in difficoltà».