Se lunedì 4 maggio la regione Piemonte non avesse approvato il take away, avrebbe aperto comunque per protesta (leggi qui), rispettando le regole. Invece lunedì è iniziata anche per lei la Fase 2, che però è durata soltanto tre giorni. Paola Castiglioni, la titolare del bar di Spazio Gajà, ha scelto di chiudere per ora la sua attività, no take away e nemmeno asporto. E ha deciso così per un motivo ben preciso, partecipando all’iniziativa che ha visto protagonisti diversi esercenti d’Italia “#Iononapro”: «Sono Matta? No, mi sono solo resa conto che per avere dignità è necessario aspettare che il governo si faccia sentire e dallo Stato aspetto l’aiuto per i costi di adeguamento per tutte le misure di sicurezza. Continuo a protestare».
Non solo, l’esercente galliatese si rivolge anche al sindaco della città Claudiano Di Caprio: «Chiedo un incontro pubblico con il sindaco della mia città, vorrei che fosse almeno dispiaciuto della situazione, vorrei che dicesse che cosa sta facendo per noi commercianti, vorrei le sue scuse».
Chiaro il messaggio di Paola Castiglioni: «Dichiaro di essere povera, chiedo aiuto anche al mio sindaco per far sì che lo Stato ascolti tutti noi commercianti. Il prossimo passo sarà presentarmi davanti al Comune per dire che ho fame. Non ho paura a dirlo, sono in difficoltà».
Di Caprio ha così risposto: «La mia porta è sempre aperta per tutti coloro che hanno bisogno. Ben venga qualunque tipo di incontro, stiamo facendo il possibile per essere vicino a tutti, le attività mi e ci stanno a cuore».
2 risposte
Be cpisco il suo sdegno
Ma chiedo 54giorni fa eri povera???
Non penso!! Offrivi caffe a chiunque te lo chiedesse??
E ti dicesse “sono povero”????
Be hai un bar di proprietà se sei povera vendi il tuo locale cosi torni ricca!!!
Ci sono persone padri e madri di famiglia che nonhanno piu un lavoro e non sanno come campare
Vergognati….
Andiamo bene…………