Quando l’hanno fermato all’uscita dell’autostrada A26 all’altezza del casello di Arona, l’uomo, italiano trentacinquenne, ha mostrato subito chiari segni di agitazione. Il controllo, in realtà, era finalizzato alla verifica del rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza, anche in considerazione dell’orario serale, ma proprio quell’eccessivo nervosismo ha indotto i militari della stazione di Gattico Veruno a procedere con una perquisizione dell’auto e di quanto c’era all’interno. Ed è stato così che, nel bagagliaio in un borsone da palestra sono stati trovati 250 grammi di hashish e 116 grammi di marijuana (che, a detta dell’uomo era di tipo legale e quindi sarà sottoposta ad analisi).
Nel corso della successiva perquisizione nell’abitazione è stata trovata anche una pianta di canapa dell’altezza di circa un metro. Altro arresto, il pomeriggio del 5 maggio, nei boschi tra Ghemme e Sizzano.
In questo caso ad agire i carabinieri della stazione di Ghemme coadiuvati dai colleghi di Arona e dai carabinieri forestali delle stazioni di Carpignano Sesia e Borgolavezzaro, che stavano monitorando la zona proprio per prevenire lo spaccio nelle zone boschive.
L’uomo, 40 anni di origini marocchine in Italia senza fissa dimora, alla vista dei militari ha tentato la fuga, cercando anche di colpire a calci e pugni i carabinieri. Addosso gli sono stati trovati 365 grammi di hashish e 315 euro in contanti, somma reputata dagli investigatori provento dell’attività di spaccio. Poco distante dal luogo in cui era stato sorpreso sono stati trovati anche 2 machete, una katana ed alcuni coltelli.
L’uomo, 40 anni di origini marocchine in Italia senza fissa dimora, è stato arrestato e trasferito in carcere a Novara in attesa dell’udienza di convalida.