Uno dei progetti considerato tra i più interessanti per gli studenti universitari è sicuramente l’Erasmus. Ideato dall’Unione Europea, questo programma permette agli universitari di intraprendere un periodo di studio presso un’Università di un paese membro dell’UE o di paesi extra-europei che afferiscono al programma Erasmus. Ogni anno le università italiane realizzano un bando che offre una borsa di studio agli studenti partecipanti al progetto. In molti casi l’Erasmus può fare paura, perché ci si ritrova catapultati per qualche mese in una Università straniera, alle prese con una lingua differente e nuovi meccanismi universitari e sociali da imparare.
Per fortuna viene in aiuto l’Erasmus Student Network (ESN), la più grande organizzazione giovanile europea che ad oggi conta 530 sezioni presenti in più di 1000 Università di 42 Paesi. La missione di ESN è l’arricchimento della società attraverso gli studenti internazionali: attraverso iniziative coordinate, i giovani vengono a contatto con la varie sfere della realtà locale favorendo l’integrazione e apportando alla comunità risorse e strumenti per lo sviluppo dell’internazionalizzazione. Erasmus Student Network Piemonte Orientale è il nome dell’Associazione che collabora dal 2015 con l’Università del Piemonte Orientale, Afferente al circuito nazionale di ESN Italia, l’Associazione ha sede a Novara all’interno del campus universitario Perrone, ma è presente anche a Vercelli e Alessandria attraverso iniziative spesso organizzate insieme ad altre organizzazioni e pubbliche amministrazioni.
Un esempio sono i “Welcome Days”, giornate di benvenuto che si tengono all’inizio dell’anno accademico, dedicate a tutti gli studenti internazionali, e che coinvolgono diversi enti e municipalità territoriali. Tutte le attività di ESN Piemonte Orientale vengono coordinate insieme all’Ufficio Erasmus dell’UPO. Attraverso questi eventi, gli studenti in mobilità presso le nostre Città hanno così la possibilità di conoscersi tra di loro, incontrare gli studenti locali e possono scoprire il territorio attraverso le attività che si svolgono su tutte le sedi e grazie ai viaggi organizzati. In questi anni abbiamo creato una community internazionale fatta di giovani che hanno vissuto qui l’esperienza di mobilità e spesso di altri che una volta ritornati hanno contribuito allo sviluppo di questa realtà in cerca di una dimensione multiculturale come quella che si vive nel contesto Erasmus.
Un ruolo fondamentale alla base di questi rapporti tra studenti è dato dal progetto “Buddy System”, anch’esso promosso dall’Università, che invita gli studenti locali a rendersi disponibili come mentori per chi arriva. Infatti ci è spesso capitato di veder nascere così grandi rapporti di amicizia e anche qualche amore. Inoltre ESN fornisce supporto anche a coloro che partecipano a progetti di mobilità dell’Ateneo, assistendoli prima e durante la partenza e organizzando attività integrative al loro rientro.
Durante l’anno vengono organizzate varie attività come i “Tandem Linguistici” con tavoli in differenti lingue per perfezionarsi o imparare a conversare in numerosi idiomi, viaggi sul territorio locale e nazionale mirati alla scoperta della cultura, dei paesaggi e delle tradizioni e le visite da parte degli studenti internazionali nelle scuole che per qualche ora tengono impegnati bambini e ragazzi attraverso una lezione in madrelingua.
ESN si dedica anche ad attività sociali come la appena conclusa raccolta fondi “Insieme con UPO vs Covid-19” portata avanti con altre due Associazioni studentesche locali, come 6023 APS e JeUPO, In questo momento di grande difficoltà ESN è stata vicina ai propri studenti, supportandoli con la traduzione dei decreti e gestendo i vari problemi legati al contesto. Infatti, sono stati cancellati tutti gli eventi fisici, facendo migrare tutte le attività su piattaforme online per mantenere il confronto e l’aiuto diretto. Di tutto il progetto Erasmus+ 165000 universitari hanno deciso di rimanere nel paese ospitante dopo la pandemia: alcuni hanno riscontrato timore nel ripartire per paura perdere quest’occasione o parte del lavoro già iniziato in Università.
Circa il 40% degli universitari hanno deciso di svolgere la quarantena nel proprio Paese d’origine affidandosi spesso a voli di ritorno organizzati appositamente dalle ambasciate. La Commissione Europea ha riconosciuto la causa di forza maggiore, fornendo la massima flessibilità al programma Erasmus+: quindi gli studenti hanno potuto scegliere liberamente dove continuare il resto dell’anno universitario senza essere invalidati dal punto di vista accademico e finanziario. Le lezioni online hanno permesso a tutti di continuare il proprio percorso in maniera agevolata.
Il grande quesito adesso è su cosa succederà in futuro visto che migliaia di ragazze e ragazzi sono già stati selezionati per il prossimo anno. L’unica certezza è che il programma Erasmus+ non si ferma, mantenendo e fornendo sempre tutta la flessibilità possibile. Molte Università hanno posticipato i termini per le immatricolazioni permettendo agli studenti di avere più sicurezze al momento dell’accettazione. Non ci è dato sapere come si svilupperà la situazione ed è complesso analizzare ogni singolo caso di mobilità, ma il nostro suggerimento è quello di non prenotare voli e appartamenti fino a che non sia strettamente necessario: infatti, la borsa di studio sarà sempre assicurata, ma le Università di scambio potranno adottare politiche differenti quindi è caldamente invitato informarsi direttamente mantenendo una comunicazione aggiornata con il proprio ente di riferimento.
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Giuseppe Gruttad’Auria, Presidente di ESN Piemonte Orientale