Teatro Faraggiana, Vallino: «Riapriamo per riconoscenza alla città»

Teatro Faraggiana, Vallino: «Riapriamo per riconoscenza alla città. Ci piace pensare che il pubblico abbia voglia di tornare a teatro: in effetti qualcuno è già venuto  prendere i biglietti per lo spettacolo. Quando abbiamo aperto abbiamo fatto una scommessa sulla città che a sua volta ha risposto bene, ora noi dobbiamo essere riconoscenti».

Nonostante le difficoltà di questi mesi, la stagione sospesa, il teatro chiuso, il direttore del Faraggiana, Vanni Vallino, è entusiasta di ricominciare tanto che per lunedì 15 giugno, il giorno in cui è prevista la riapertura di cinema e teatri, il Faraggiana sarà impegnato in una non-stop con il “Magnificat” di Lucilla Giagnoni. Tre le repliche in programma: alle 16 10 euro; alle 19 lo spettacolo è riservato ai possessori di abbonamento alla stagione Maschi&Femmine (quella che era in corso ed è stata interrotta dal coronavirus) posto unico 10 euro; alle 21.30 possono accedere i possessori di biglietti già acquistati, posto unico 10 euro.

 

 

«Per tutti e tre gli orari è previsto l’ingresso gratuito per medici e infermieri nell’ambito del progetto “Percorsi sulla bellezza”; gratuito anche per gli under 30. Non sono previste prenotazioni, ma consigliamo di venire a ritirare i biglietti in teatro, ogni giorno dalle 17 alle 19 anche perchè secondo le normative di distanziamento non possiamo far entrare più di 190 persone, la metà di quelle che il teatro conterrebbe».

Sul palco, dunque, Lucilla Giagnoni che il suo “Magnificat”, terzo spettacolo della seconda trilogia che ah debuttato lo scorso anno e che era già inserito nella stagione teatrale di questa stagione.

La prima trilogia, infatti, era basata sul tema della spiritualità: “Vergine Madre”, “Bing Bang” e “Apocalisse”; la seconda, invece, è quella dell’umanità: “Ecce Homo” parla dell’evoluzione umana e delle scelte che l’uomo si ritrova a dover fare adesso, scelte di tipo planetario; “Furiosa Mente” affronta il problema per cui queste scelte dell’umanità vanno sempre in una direzione oscura, nel lato ombra delle cose; infine “Magnificat”, in contrapposizione al secondo, parla di un archetipo del “Femminile” addormentato, nascosto, coperto da rovi.

«All’ingresso è previsto il controllo della temperatura – prosegue Vallino – poi le maschere accompagnano al posto. Ancora non abbiamo le date precise, ma nei mesi di luglio, agosto e settembre saranno recuperati quasi tutti gli spettacoli in cartellone rimasti in sospeso».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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