Flussi turistici, Novara in crescita nel 2019

Nel 2019 Novara città ha fatto registrare un significativo incremento di turisti: +8,1% di arrivi, cioè oltre 66 mila, con poco meno di 150 mila presenze grazie anche al cosiddetto “turismo d’affari” legato a iniziative e appuntamenti nella vicina Milano. Questo è il dato più rilevante emerso dai dati presentati questa mattina dal consigliere provinciale con delega al Turismo Ivan De Grandis e dalla presidente dell’Atl di Novara Maria Rosa Fagnoni.

Lo scorso anno numeri positivi sino registrati in tutto il territorio, ma ora serviranno misure di sostegno per contenere le perdite conseguenti il coronavirus. «Il 2019 – hanno detto – è stato un anno più che positivo per i flussi turistici del nostro territorio. Un trend che sembrava confermarsi anche all’inizio di quest’anno prima che il lockdown bloccasse tutto».

 

 

All’interno delle struttura del Novarese si sono registrati 282.735 arrivi e 615.980 presenze di turisti italiani, la maggior parte provenienti dal resto del Piemonte e dalla vicina Lombardia, mentre rispettivamente 220.141 e 655.664 sono le cifre degli stranieri. Fra gli europei si confermano come Paesi di provenienza Germania, Francia, Svizzera, Paesi Bassi e Regno Unito; gli “extra” si registrano Stati Uniti, Brasile, Corea del Sud, Cina e Israele. Nel suo complesso il bacino dell’Atla di Novara ha fatto registrare un incremento del 7% rispetto al 2018, con una leggera flessione della zona del lago d’Orta e una sostanziale tenuta del Basso Verbano.

E adesso? Qualche timido segnale di ripresa si è già registrato negli ultimi giorni, grazie alla possibilità di spostarsi nuovamente fra le regioni. Quello che De Grandis si augura è che la riapertura dei confini internazionali «favorisca il ritorno dei turisti stranieri, anche se la stagione è stata purtroppo danneggiata e diverse attività hanno scelto di non riaprire». Il consigliere delegato ha poi voluto evidenziare gli sforzi sostenuti dalla Regione con il provvedimento “Riparti Piemonte”, «che ha predisposto in piano straordinario per il settore di 40 milioni di euro, in gran parte a fondo perduto e attraverso iniziative come il “voucher vacanze” (5 milioni lo stanziamento per chi sceglie di prenotare una vacanza in Piemonte dove, in caso di tre pernottamenti, uno sarà offerto dall’Amministrazione di Palazzo Lascaris e uno dall’operatore) e altri misure destinate ai consorzi, alle agenzie turistiche locali e alle Pro loco».

Tornando ai “flussi”, nella descrizione fornita da Fagnoni e Monne, le strutture ricettive della nostra provincia suddivise in alberghiere ed extra offrono complessivamente 18.311 posti letto all’interno di 374 strutture, di cui 6.396 e 106 nel settore alberghiero e 11.915 e 268 in quello extra.

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Flussi turistici, Novara in crescita nel 2019

Nel 2019 Novara città ha fatto registrare un significativo incremento di turisti: +8,1% di arrivi, cioè oltre 66 mila, con poco meno di 150 mila presenze grazie anche al cosiddetto “turismo d’affari” legato a iniziative e appuntamenti nella vicina Milano. Questo è il dato più rilevante emerso dai dati presentati questa mattina dal consigliere provinciale con delega al Turismo Ivan De Grandis e dalla presidente dell’Atl di Novara Maria Rosa Fagnoni. Lo scorso anno numeri positivi sino registrati in tutto il territorio, ma ora serviranno misure di sostegno per contenere le perdite conseguenti il coronavirus. «Il 2019 - hanno detto - è stato un anno più che positivo per i flussi turistici del nostro territorio. Un trend che sembrava confermarsi anche all’inizio di quest’anno prima che il lockdown bloccasse tutto».     All’interno delle struttura del Novarese si sono registrati 282.735 arrivi e 615.980 presenze di turisti italiani, la maggior parte provenienti dal resto del Piemonte e dalla vicina Lombardia, mentre rispettivamente 220.141 e 655.664 sono le cifre degli stranieri. Fra gli europei si confermano come Paesi di provenienza Germania, Francia, Svizzera, Paesi Bassi e Regno Unito; gli “extra” si registrano Stati Uniti, Brasile, Corea del Sud, Cina e Israele. Nel suo complesso il bacino dell’Atla di Novara ha fatto registrare un incremento del 7% rispetto al 2018, con una leggera flessione della zona del lago d’Orta e una sostanziale tenuta del Basso Verbano. E adesso? Qualche timido segnale di ripresa si è già registrato negli ultimi giorni, grazie alla possibilità di spostarsi nuovamente fra le regioni. Quello che De Grandis si augura è che la riapertura dei confini internazionali «favorisca il ritorno dei turisti stranieri, anche se la stagione è stata purtroppo danneggiata e diverse attività hanno scelto di non riaprire». Il consigliere delegato ha poi voluto evidenziare gli sforzi sostenuti dalla Regione con il provvedimento “Riparti Piemonte”, «che ha predisposto in piano straordinario per il settore di 40 milioni di euro, in gran parte a fondo perduto e attraverso iniziative come il “voucher vacanze” (5 milioni lo stanziamento per chi sceglie di prenotare una vacanza in Piemonte dove, in caso di tre pernottamenti, uno sarà offerto dall’Amministrazione di Palazzo Lascaris e uno dall’operatore) e altri misure destinate ai consorzi, alle agenzie turistiche locali e alle Pro loco». Tornando ai “flussi”, nella descrizione fornita da Fagnoni e Monne, le strutture ricettive della nostra provincia suddivise in alberghiere ed extra offrono complessivamente 18.311 posti letto all’interno di 374 strutture, di cui 6.396 e 106 nel settore alberghiero e 11.915 e 268 in quello extra.

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