Covid, il laboratorio mobile da metà luglio a Novara

Si chiama B-Life, acronimo che sta per laboratorio biologico leggero portatile per emergenze, è composto da due unità, è arrivato dal Belgio a Torino, grazie ad una missione dell’ Esa (Agenzia Spaziale Europea), Università Cattolica di Louvain e con il supporto del Governo lussemburghese e del Rotary internazionale, e da lunedì a Torino inizierà ad effettuare test sierologici e virologici, con esiti immediati, su personale di organizzazioni di volontariato e dipendenti di aziende che in questi mesi hanno svolto servizi pubblici essenziali, dalla raccolta dei rifiuti ai trasporti locali.

 

Dal 13 luglio, questa la data al momento programmata,  il super laboratorio si sposterà a Novara per un monitoraggio sul quadrante del Piemonte Orientale.

 

 

«Una delle prime collaborazioni internazionali mirate a prevenire la diffusione del Covid-19 – ha detto il presidente Cirio –  Il Piemonte si candida, dunque, a fare scuola in Italia e in Europa nel campo della ricerca applicata».

«Il Piemonte – ha aggiunto Matteo Marnati, assessore regionale ai laboratori applicati per l’emergenza Covid – è stata una delle regioni più colpite, a febbraio il virus ci ha colpiti a sorpresa; in pochi mesi abbiamo cambiato l’andamento con la creazione di laboratori, a breve ci saranno anche quello di Torino e Novara. Lo scopo di questa collaborazione è prevenire eventuali focolai e monitorare il comportamento del virus su persone che potrebbero aver contratto la malattia in maniera asintomatica sviluppando successivamente gli anticorpi».

Obiettivo dunque è quello di monitorare il comportamento del sistema immunitario di persone che durante la pandemia si sono esposte al rischio di contagio, come i lavoratori di alcune categorie che non hanno mai smesso di lavorare e che potrebbero aver contratto la malattia in modo asintomatico, ed essere guariti senza conseguenze apparenti, o potrebbero aver sviluppato anticorpi IgG e gli IgM ma essere ancora contagiose, ed altri che potrebbero ospitare il virus inconsapevolmente.

I test sono su base volontaria.

«A quanti si sottoporranno – spiega Icardi, assessore alla Sanità – verrà fatto un test sierologico su IgG e IgM consegnato in 15 minuti. Coloro che risulteranno positivi, anche ad un solo parametro, saranno immediatamente sottoposti a tampone e prelievo di sangue per confermare la sierologia e valutare l’eventuale infezione in atto. L’esito sarà consegnato in 24 ore, durante le quali la persona verrà posta in quarantena, così come previsto dal protocollo».

Le aziende che aderiscono a Confservizi raccoglieranno i nominativi dei volontari per la programmazione degli esami.

«E’ un’equipe motivata – ha aggiunto Jean Luc Gala, Capo team Missione B-Life  – anche se la sfida, con numeri così significativi, sarà impegnativa. Questa missione è il primo esempio di una grande collaborazione durante queste pandemia tra due stati membri. Abbiamo risposto in maniera collaborativa dimostrando che due stati amici come il Belgio e l’Italia possono diventare un esempio da prendere a modello per contrastare emergenze così gravi».

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Covid, il laboratorio mobile da metà luglio a Novara

Si chiama B-Life, acronimo che sta per laboratorio biologico leggero portatile per emergenze, è composto da due unità, è arrivato dal Belgio a Torino, grazie ad una missione dell’ Esa (Agenzia Spaziale Europea), Università Cattolica di Louvain e con il supporto del Governo lussemburghese e del Rotary internazionale, e da lunedì a Torino inizierà ad effettuare test sierologici e virologici, con esiti immediati, su personale di organizzazioni di volontariato e dipendenti di aziende che in questi mesi hanno svolto servizi pubblici essenziali, dalla raccolta dei rifiuti ai trasporti locali.   Dal 13 luglio, questa la data al momento programmata,  il super laboratorio si sposterà a Novara per un monitoraggio sul quadrante del Piemonte Orientale.     «Una delle prime collaborazioni internazionali mirate a prevenire la diffusione del Covid-19 – ha detto il presidente Cirio -  Il Piemonte si candida, dunque, a fare scuola in Italia e in Europa nel campo della ricerca applicata». «Il Piemonte – ha aggiunto Matteo Marnati, assessore regionale ai laboratori applicati per l’emergenza Covid – è stata una delle regioni più colpite, a febbraio il virus ci ha colpiti a sorpresa; in pochi mesi abbiamo cambiato l’andamento con la creazione di laboratori, a breve ci saranno anche quello di Torino e Novara. Lo scopo di questa collaborazione è prevenire eventuali focolai e monitorare il comportamento del virus su persone che potrebbero aver contratto la malattia in maniera asintomatica sviluppando successivamente gli anticorpi». Obiettivo dunque è quello di monitorare il comportamento del sistema immunitario di persone che durante la pandemia si sono esposte al rischio di contagio, come i lavoratori di alcune categorie che non hanno mai smesso di lavorare e che potrebbero aver contratto la malattia in modo asintomatico, ed essere guariti senza conseguenze apparenti, o potrebbero aver sviluppato anticorpi IgG e gli IgM ma essere ancora contagiose, ed altri che potrebbero ospitare il virus inconsapevolmente. I test sono su base volontaria. «A quanti si sottoporranno – spiega Icardi, assessore alla Sanità - verrà fatto un test sierologico su IgG e IgM consegnato in 15 minuti. Coloro che risulteranno positivi, anche ad un solo parametro, saranno immediatamente sottoposti a tampone e prelievo di sangue per confermare la sierologia e valutare l'eventuale infezione in atto. L’esito sarà consegnato in 24 ore, durante le quali la persona verrà posta in quarantena, così come previsto dal protocollo». Le aziende che aderiscono a Confservizi raccoglieranno i nominativi dei volontari per la programmazione degli esami. «E’ un’equipe motivata – ha aggiunto Jean Luc Gala, Capo team Missione B-Life  - anche se la sfida, con numeri così significativi, sarà impegnativa. Questa missione è il primo esempio di una grande collaborazione durante queste pandemia tra due stati membri. Abbiamo risposto in maniera collaborativa dimostrando che due stati amici come il Belgio e l’Italia possono diventare un esempio da prendere a modello per contrastare emergenze così gravi».

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