Esportazioni novaresi: vendite in calo nei primi tre mesi dell’anno

Tra gennaio e marzo le vendite all’estero dei prodotti “made in Novara” sono diminuite del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. «Dai primi dati sulle esportazioni 2020 emergono alcuni riflessi causati dalla crisi sanitaria ed economica che stiamo attraversando – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara – che, probabilmente, non si sono ancora completamente disvelati, tenendo conto che, in previsione del possibile lockdown, a febbraio molte aziende hanno incrementato la produzione per anticipare le consegne. Per un quadro più completo dell’impatto Covid-19 sul nostro export occorrerà dunque attendere i prossimi mesi. Nel frattempo il calo delle vendite all’estero vede il nostro territorio collocarsi al quinto posto nella classifica delle province piemontesi, tutte interessate da risultati in ribasso. Per sostenere le imprese novaresi l’Ente camerale ha messo a disposizione oltre 1,4 milioni di euro attraverso il bando Novara Restart, che rientra nel più ampio pacchetto di misure messe in campo per sostenere l’economia provinciale nel 2020, per un totale di 2,3 milioni di risorse. Le richieste di contributo potranno essere presentate a partire da questa settimana e includeranno gli interventi sostenuti per favorire l’apertura sui mercati internazionali».

 

 

Il risultato novarese risente del calo delle vendite oltre confine dei prodotti manifatturieri, che rappresentano la quasi totalità delle esportazioni provinciali, con risultati in controtendenza per alimentari, abbigliamento e prodotti medici e farmaceutici.

Nel dettaglio, la flessione più significativa si è registrata per il comparto macchinari e apparecchiature (inclusi rubinetteria e valvolame) e per quello delle sostanze e prodotti chimici.

Incremento invece per prodotti alimentari, bevande e tabacco, che superano il +23%, raggiungendo un’incidenza del 12,7% e attestandosi al terzo posto nella classifica provinciale delle vendite all’estero, seguiti a stretto giro dal tessile-abbigliamento, per il quale si registra una crescita vivace, pari al +20,4%. In netto calo appare il comparto della gomma-plastica mentre balza in avanti quello dei medicinali e preparati farmaceutici che, spinto dall’emergenza sanitaria, si attesta al sesto posto nella classifica dell’export provinciale, con un incremento più che raddoppiato delle vendite (+153%).

L’Unione europea resta la principale destinazione delle merci novaresi, con una quota che sfiora il 64% dell’export; per quanto riguarda i singoli paesi si riscontra un aumento del +3,1% delle vendite dirette in Germania, primo mercato dell’export novarese, sostenuto dal forte aumento dei prodotti medicinali e farmaceutici, che contribuiscono anche al vivace aumento delle esportazioni verso la Francia (+8,7%), secondo mercato di riferimento. Crescita robusta delle vendite anche in Polonia (+43,8%, quasi interamente riconducibile ai prodotti alimentari), con incrementi convincenti per Belgio e Repubblica Ceca, mentre flettono quelle rivolte alla Spagna.

Per quanto riguarda il mercato extra europeo si registra un netto calo; ad incidere sono soprattutto le diminuzioni dell’export con destinazione Usa e Regno Unito, mentre appaiono in flessione, ma decisamente più moderata, le vendite verso il mercato svizzero.

 

 

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Esportazioni novaresi: vendite in calo nei primi tre mesi dell’anno

Tra gennaio e marzo le vendite all’estero dei prodotti "made in Novara" sono diminuite del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. «Dai primi dati sulle esportazioni 2020 emergono alcuni riflessi causati dalla crisi sanitaria ed economica che stiamo attraversando – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara – che, probabilmente, non si sono ancora completamente disvelati, tenendo conto che, in previsione del possibile lockdown, a febbraio molte aziende hanno incrementato la produzione per anticipare le consegne. Per un quadro più completo dell’impatto Covid-19 sul nostro export occorrerà dunque attendere i prossimi mesi. Nel frattempo il calo delle vendite all’estero vede il nostro territorio collocarsi al quinto posto nella classifica delle province piemontesi, tutte interessate da risultati in ribasso. Per sostenere le imprese novaresi l’Ente camerale ha messo a disposizione oltre 1,4 milioni di euro attraverso il bando Novara Restart, che rientra nel più ampio pacchetto di misure messe in campo per sostenere l’economia provinciale nel 2020, per un totale di 2,3 milioni di risorse. Le richieste di contributo potranno essere presentate a partire da questa settimana e includeranno gli interventi sostenuti per favorire l’apertura sui mercati internazionali».     Il risultato novarese risente del calo delle vendite oltre confine dei prodotti manifatturieri, che rappresentano la quasi totalità delle esportazioni provinciali, con risultati in controtendenza per alimentari, abbigliamento e prodotti medici e farmaceutici. Nel dettaglio, la flessione più significativa si è registrata per il comparto macchinari e apparecchiature (inclusi rubinetteria e valvolame) e per quello delle sostanze e prodotti chimici. Incremento invece per prodotti alimentari, bevande e tabacco, che superano il +23%, raggiungendo un’incidenza del 12,7% e attestandosi al terzo posto nella classifica provinciale delle vendite all’estero, seguiti a stretto giro dal tessile-abbigliamento, per il quale si registra una crescita vivace, pari al +20,4%. In netto calo appare il comparto della gomma-plastica mentre balza in avanti quello dei medicinali e preparati farmaceutici che, spinto dall’emergenza sanitaria, si attesta al sesto posto nella classifica dell’export provinciale, con un incremento più che raddoppiato delle vendite (+153%). L’Unione europea resta la principale destinazione delle merci novaresi, con una quota che sfiora il 64% dell’export; per quanto riguarda i singoli paesi si riscontra un aumento del +3,1% delle vendite dirette in Germania, primo mercato dell’export novarese, sostenuto dal forte aumento dei prodotti medicinali e farmaceutici, che contribuiscono anche al vivace aumento delle esportazioni verso la Francia (+8,7%), secondo mercato di riferimento. Crescita robusta delle vendite anche in Polonia (+43,8%, quasi interamente riconducibile ai prodotti alimentari), con incrementi convincenti per Belgio e Repubblica Ceca, mentre flettono quelle rivolte alla Spagna. Per quanto riguarda il mercato extra europeo si registra un netto calo; ad incidere sono soprattutto le diminuzioni dell’export con destinazione Usa e Regno Unito, mentre appaiono in flessione, ma decisamente più moderata, le vendite verso il mercato svizzero.    

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