Il consiglio comunale si arena sulle tariffe degli impianti sportivi. Quasi un’intera seduta, quella di ieri mercoledì 1 luglio, dedicata all’approvazione della delibera tra sospensioni e chiarimenti. Il documento originario, illustrato dall’assessore allo Sport Marina Chiarelli, oltre a introdurre un costo di 2,50 euro per l’utilizzo della pista scoperta di hockey “Lino Grassi” di viale Buonarroti, poggiava il suo convincimento su una disparità di costi per l’utilizzo fra il principale impianto cittadino, il palasport “Dal Lago” di viale Kennedy, e il “Sartorio” di viale Verdi. La proposta era sostanzialmente quella di ridurre la tariffa del primo (oggi di 34 euro), incrementando leggermente quella del secondo in modo da renderli entrambi appetibili e utilizzabili da una platea più ampia del mondo sportivo. Un’operazione che per lo stesso sindaco Alessandro Canelli avrebbe portato «un riequilibrio a saldo zero», perché «la diminuzione della tariffa sarebbe stata compensata da maggiori entrate complessive».
La prima sorpresa si è registrata quando la stessa maggioranza ha sconfessato una parte della proposta dell’assessore presentando un emendamento che “cancellava” il pagamento per l’utilizzo della vecchia pista di hockey, mentre il Pd ne ha presentato un secondo che chiedeva lo stop all’aumento per l’impianto di viale Verdi.
Tra qualche colpo basso dal punto di vista dialettico, sono stati chiamati in causa prima i revisori dei conti e poi gli uffici contabili dello stesso Comune. Prima sospensione e parere dell’apposito Collegio che è giunto alla riapertura della sessione pomeridiana: sì all’emendamento della maggioranza, no a quello della minoranza. Poi il Pd ha chiesto e ottenuto un secondo stop per motivare il proprio emendamento e infine il voto, giunto dopo che qualche consigliere aveva manifestato sintomi di insofferenza.
A quel punto è volata qualche parola di troppo e Nicola Fonzo (Pd) ha lasciato simbolicamente l’aula sconnettendosi dallo streming. Pirovano aveva precedentemente motivato così il “no” del Pd al voto finale, dopo aver comunque approvato l’emendamento della maggioranza: «Ci dispiace votare contro per il “Dal Lago”, ma non ci sembra giusto penalizzare chi utilizza l’impianto di viale Verdi». La delibera è stata approvata unicamente con il voto della maggioranza.
Fra mille inconvenienti tecnici e qualche disattenzione di troppo da parte di qualcuno (soprattutto in occasione delle votazioni, tutte avvenute per appello nominale da parte del segretario generale) il consiglio ha auspicato che quella di ieri fosse l’ultima seduta a distanza. Nicola Fonzo ha ricordato che «questa soluzione ha avuto senso nel momento in cui ci siamo trovati nel pieno dell’emergenza sanitaria. Adesso la situazione è fortunatamente cambiata. Chiedo all’Amministrazione di adoperarsi per trovare un giusto spazio dove poter svolgere le sedute».
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