«Ci concentreremo in particolare sulla politica industriale e sui suoi pilastri come digitalizzazione, Europa e internazionalizzazione, sostenibilità, formazione e infrastrutture». Questa la prima dichiarazione di Marco Gay, neo presidente di Confindustria Piemonte per il quadriennio 2020-2024, eletto ieri dal Consiglio di presidenza.
La votazione si è svolta a seguito delle consultazioni da parte dei tre componenti della Commissione di designazione con i presidenti delle associazioni territoriali e dopo aver raccolto la candidatura unica di Gay. Alla nomina hanno preso parte i Presidenti delle territoriali, di Ance Piemonte, Giovani Imprenditori e Piccola Industria.
Gay, 44 anni, torinese, con oltre 20 anni di esperienza imprenditoriale nel settore digitale e dell’innovazione, ha già una profonda conoscenza degli ambienti associativi: è stato presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte e ricopre tuttora le cariche di presidente di Anitec-Assinform (imprese ICT e dell’Elettronica di Consumo) e di Vicepresidente di Confindustria Digitale. Dal 2017 è amministratore delegato di Digital Magics, incubatore di startup.
«Ho iniziato il mio percorso in Associazione alla guida dei giovani imprenditori di Confindustria Piemonte nel 2011 – ha commentato il neo presidente – e ora sono orgoglioso di poter guidare gli imprenditori della mia regione, mettendo a disposizione competenze e volontà per far ripartire il nostro territorio. So che saranno quattro anni molto impegnativi, i segni lasciati dalla pandemia sul tessuto economico sono tangibili e purtroppo non ancora tutti evidenti, ma sono convinto che le nostre aziende hanno la volontà e tutte le caratteristiche per vincere la sfida. Proseguirò l’ottimo lavoro svolto dal Presidente Ravanelli e ci concentreremo in particolare sulla politica industriale e sui suoi pilastri come digitalizzazione, Europa e internazionalizzazione, sostenibilità, formazione e infrastrutture».
Gay succede a Fabio Ravanelli, che ha voluto accogliere il consiglio elettivo negli stabilimenti novaresi della sua azienda Mirato. Nel porgere il suo saluto, Ravanelli ha ricordato i momenti cruciali della sua presidenza: «Prima fra tutte, la mobilitazione delle imprese a favore della Tav Torino-Lione, che ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica e a rinsaldare il valore delle infrastrutture come condizione necessaria per lo sviluppo. E poi l’innovazione digitale e la transizione al 4.0 delle nostre imprese (con la creazione del Digital Innovation Hub Piemonte, primo in Italia) un passaggio ancora non completato, ma così centrale per rimanere e competere sul mercato. Ultimo punto, ma solo in ordine di tempo, la gestione dell’emergenza Covid e quanto fatto per mediare tra istituzioni e aziende, lato economico e lato sicurezza al momento della riapertura. Senz’altro c’è ancora molto da lavorare sulla capacità del territorio di attrarre investimenti – ha concluso Ravanelli – una sfida fondamentale su cui Confindustria potrà dare un contributo fattivo. A Marco Gay il mio augurio di buon lavoro per il futuro del Piemonte».