«Noi abbiamo scelto di esserci e di rimanere aperti perché è chiaro il messaggio che vogliamo lanciare ai novaresi. Ma a queste condizioni è molto difficile». Il Faraggiana a oggi, venerdì 10 luglio, è l’unico cinema aperto nella città di Novara, Vip e Araldo che dopo il 15 giugno avevano riaperto ha richiuso di nuovo i loro battenti; con il Faraggiana nel resto del Piemonte ci sono aperti solo altri cinque cinema, fra questi una sola multisala, a Torino. E i numeri in merito alle presenze sono davvero bassi: al Faraggiana la media è di 8/10 persone a proiezione, nel weekend scorso, il primo di luglio, soltanto 7 persone a proiezione. «D’estate si registra già un calo , ora siamo al 50% in meno dei numeri soliti estivi», dice Vanni Vallino, il presidente della Fondazione Faraggiana.
Il punto, secondo Vanni Vallino è molto chiaro: «Le grandi case di distribuzione non stanno facendo uscire i film, noi rimaniamo aperti proponendo pellicole che sono anche on demand, è chiaro che le persone sono meno invogliate. Penso per esempio a “Onward” il nuovo film Disney: la data di uscita era il 5 marzo, spostata per ovvi motivi al 22 luglio, ora è stato tolto dal programma: era una delle piccole su cui poter davvero contare, – dice – in questo modo non ci sono titoli nuovi». Proporre pellicole appena “sfornate” secondo Vanni Vallino sarebbe molto importante, «sarebbe un modo per coinvolgere di nuovo le persone, per far sì che non abbiano magari paura di tornare nei cinema dopo tutti questi mesi. Per fortuna ci siamo resi conto che i novaresi non sono intimoriti, le proposte teatrali finora sono andate molto bene, ma in generale serve una spinta di fiducia e i titoli nuovi sarebbero stati perfetti». E continua: «Dal punto di vista della globalizzazione questa situazione è una vergogna: se nonostante le pellicole nuove i cinema invece decidessero di chiudere, tutti quanti? Si creerebbe un altro circolo vizioso. Le persone hanno voglia di uscire, di riprendere le abitudini, un bel film è bello da vedere in una sala cinematografica, dove l’atmosfera è sicuramente diversa da quella sul divano o a letto».
Proprio per lo stesso problema Mario Tosi invece, gestore di Vip e Araldo, ha scelto di chiudere: «Ci abbiamo provato, ma non è bastato. Il cinema ha bisogno di serenità, di voglia di stare insieme e di film. Innanzitutto di film. Aprireste una piscina senz’acqua? Noi esercenti cinema ci troviamo oggi veramente in queste condizioni. Quando anche i pochissimi titoli annunciati tra luglio e inizio agosto sono stati cancellati dalla distribuzione, anche noi, che abbiamo ripreso con coraggio a navigare siamo costretti a tornare in porto. In attesa di giorni migliori, consci che questi nuovi tempi dipenderanno molto anche dai nostri attenti comportamenti.
Per ora non possiamo che augurare a tutti buona estate. Ci rivediamo al Vip e all’Araldo dopo Ferragosto».