Don Angelo alla guida della Fulgor: «Io presidente “senza portafogli”, porto entusiasmo e valori»

«Io presidente “senza portafogli”, porto entusiasmo e valori». E’ don Angelo Nigro, parroco di Ghiffa, il nuovo presidente della Paffoni Omegna. E’ davvero una nuova “era” per il top club del Vco, come diffuso sui social dalla stessa società in questi giorni per creare un po’ di attesa e anche curiosità.

L’annuncio ufficiale è previsto oggi, martedì 14 luglio, alle 19, sempre a mezzo social. Di fatto un presidente senza portafogli, don Nigro succede a Marco Padulazzi, l’amministratore delegato del Grand Hotel Iles Borromées, che qualche settimana fa ha scelto di rinunciare per occuparsi in toto del lavoro, visto il periodo di emergenza causa Covid-19. Don Angelo negli anni scorsi ha tifato più e più volte Omegna.

 

 

Don Angelo come è il suo rapporto con il basket?
Preferirei partire dallo sport e dal calcio, perché in realtà sono un calciofilo e gran tifoso della Juventus, ho fatto anche l’arbitro Figc, perché avevamo delle squadre dell’oratorio e volevo conoscere e trasmettere al meglio le regole. Negli anni passati però ho tifato molte volte Omegna, ecco il mio legame con lo sport. Sono stato spesso al palazzetto, tranne quando il mio primo amore, la Juve, oltre al Vangelo chiaramente, – dice sorridendo – giocava in concomitanza, in quel caso ammetto che vincevano i colori bianconeri.

Come è nato il legame con la società?
Alcuni dirigenti mi hanno contattato, abbiamo parlato e mi sono preso una pausa di riflessione per decidere che cosa fare, ho poi chiesto anche al vescovo che mi ha accordato l’incarico e così ho accettato. Mi piace molto il progetto.

 

Può dire qualcosa in più?
L’idea è quella di diffondere lo sport nell’ambito giovanile, senza mai dimenticare la prima squadra si intende. Insegno all’istituto Cobianchi che conta 1.800 studenti, obiettivo è creare qualcosa di bello grazie a una eccellenza sportiva come la Fulgor che è sicuramente un fiore all’occhiello sul territorio e non solo. Porto con me entusiasmo e tanti valori, sono un presidente senza portafogli, non porto “soldi” e neanche ne prendo, ma vogliamo lavorare insieme sull’ambiente giovanile, rivolgere maggiore attenzione, aiutare i nostri ragazzi. Essere un riferimento nel sociale.

Sociale, uno degli elementi che accomuna lei e la Fulgor…
Sì, nel 2016 abbiamo realizzato un campo da calcio a Gerusalemme insieme ad “Assist for peace”, poi un altro in Ciad, in un Uruguay abbiamo fatto nascere un campo da tennis, l’attenzione al sociale è sempre molto forte e sarà bello fare tanto insieme all’associazione Kenzo Bellotti

Attenzione ai giovani, ma anche presidente di una squadra che da tempo è ormai ai vertici del campionato: come ci si sente?
Ai vertici e abbiamo sfiorato il ritorno in serie A2 più volte, – dice con entusiasmo – questa situazione Covid-19 dovrà farci riflettere ancora di più, ce la metteremo tutta per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ci aspetta una bella esperienza, io di fatto sono un presidente sui generis rispetto al solito

“Senza portafogli” come ha detto. Una scelta importante quella della società…
Certo è un messaggio forte, siamo stati coraggiosi entrambi, se guardiamo al passato la società è nata in oratorio, è come se tornassimo un po’ alle origini con la consapevolezza che nel tempo la società stessa è cresciuta tanto.

Quanto sarà co protagonista nella scelta dei giocatori?
Non mi faccia domande cattive! Io sarò il presidente con i valori che ho menzionato, per la squadra c’è Michele Burlotto che sa ricoprire il suo ruolo molto bene, sarà una bella avventura.

 

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Don Angelo alla guida della Fulgor: «Io presidente “senza portafogli”, porto entusiasmo e valori»

«Io presidente "senza portafogli", porto entusiasmo e valori». E’ don Angelo Nigro, parroco di Ghiffa, il nuovo presidente della Paffoni Omegna. E’ davvero una nuova “era” per il top club del Vco, come diffuso sui social dalla stessa società in questi giorni per creare un po’ di attesa e anche curiosità. L’annuncio ufficiale è previsto oggi, martedì 14 luglio, alle 19, sempre a mezzo social. Di fatto un presidente senza portafogli, don Nigro succede a Marco Padulazzi, l’amministratore delegato del Grand Hotel Iles Borromées, che qualche settimana fa ha scelto di rinunciare per occuparsi in toto del lavoro, visto il periodo di emergenza causa Covid-19. Don Angelo negli anni scorsi ha tifato più e più volte Omegna.     Don Angelo come è il suo rapporto con il basket? Preferirei partire dallo sport e dal calcio, perché in realtà sono un calciofilo e gran tifoso della Juventus, ho fatto anche l’arbitro Figc, perché avevamo delle squadre dell’oratorio e volevo conoscere e trasmettere al meglio le regole. Negli anni passati però ho tifato molte volte Omegna, ecco il mio legame con lo sport. Sono stato spesso al palazzetto, tranne quando il mio primo amore, la Juve, oltre al Vangelo chiaramente, - dice sorridendo – giocava in concomitanza, in quel caso ammetto che vincevano i colori bianconeri. Come è nato il legame con la società? Alcuni dirigenti mi hanno contattato, abbiamo parlato e mi sono preso una pausa di riflessione per decidere che cosa fare, ho poi chiesto anche al vescovo che mi ha accordato l’incarico e così ho accettato. Mi piace molto il progetto.   Può dire qualcosa in più? L’idea è quella di diffondere lo sport nell’ambito giovanile, senza mai dimenticare la prima squadra si intende. Insegno all’istituto Cobianchi che conta 1.800 studenti, obiettivo è creare qualcosa di bello grazie a una eccellenza sportiva come la Fulgor che è sicuramente un fiore all’occhiello sul territorio e non solo. Porto con me entusiasmo e tanti valori, sono un presidente senza portafogli, non porto “soldi” e neanche ne prendo, ma vogliamo lavorare insieme sull’ambiente giovanile, rivolgere maggiore attenzione, aiutare i nostri ragazzi. Essere un riferimento nel sociale. Sociale, uno degli elementi che accomuna lei e la Fulgor... Sì, nel 2016 abbiamo realizzato un campo da calcio a Gerusalemme insieme ad “Assist for peace”, poi un altro in Ciad, in un Uruguay abbiamo fatto nascere un campo da tennis, l’attenzione al sociale è sempre molto forte e sarà bello fare tanto insieme all’associazione Kenzo Bellotti Attenzione ai giovani, ma anche presidente di una squadra che da tempo è ormai ai vertici del campionato: come ci si sente? Ai vertici e abbiamo sfiorato il ritorno in serie A2 più volte, - dice con entusiasmo – questa situazione Covid-19 dovrà farci riflettere ancora di più, ce la metteremo tutta per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ci aspetta una bella esperienza, io di fatto sono un presidente sui generis rispetto al solito “Senza portafogli” come ha detto. Una scelta importante quella della società... Certo è un messaggio forte, siamo stati coraggiosi entrambi, se guardiamo al passato la società è nata in oratorio, è come se tornassimo un po’ alle origini con la consapevolezza che nel tempo la società stessa è cresciuta tanto. Quanto sarà co protagonista nella scelta dei giocatori? Non mi faccia domande cattive! Io sarò il presidente con i valori che ho menzionato, per la squadra c’è Michele Burlotto che sa ricoprire il suo ruolo molto bene, sarà una bella avventura.  

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