A causa dell’emergenza Covid19, le domande di sussidio ammesse sono cresciute del 54,4%, passando dalle 58.648 dell’ anno scorso alle attuali 90.585. Oltre allo stanziamento regionale, per coprire il fabbisogno occorrono altri 14 milioni di euro.
«Garantire il diritto allo studio è una priorità assoluta – dice l’assessore regionale all’Istruzione Elena Chiorino – Invece di occuparsi dei banchi con le rotelle, che non piacciono a nessuno e che non sarebbero privi di numerose criticità, dal costo alla sicurezza, il ministro all’Istruzione, Lucia Azzolina, farebbe meglio a occuparsi dei diritti fondamentali dei ragazzi, che devono poter iniziare il nuovo anno scolastico».
«Anche in Piemonte – aggiunge – dove, evidentemente a causa dell’emergenza Covi-d19 il termometro della povertà si è impennato e le richieste di voucher scuola, ammesse in graduatoria, sono aumentate del 54,4%».
Una situazione quasi disperata, dicono dalla Regione. Quest’anno sono state presentate e accolte 3.705 domande per quanto riguarda i contributi per iscrizione e frequenza, contro le 2.928 dello scorso anno. E per la prima volta le risorse non sono sufficienti nemmeno a coprire il 100% della suddetta voce, che gli anni scorsi faceva registrare, al contrario, considerevoli avanzi. In parole povere, centinaia di ragazzi non avrebbero nemmeno la possibilità di andare a scuola.
«In Piemonte – aggiunge Chiorino – le famiglie soffrono e hanno bisogno di risposte certe e immediate. La Regione Piemonte, come sempre, ha fatto la propria parte, ma non basta. Non possiamo continuare a leggere delle idee stravaganti del ministro Azzolina, che ora propone l’acquisto, giudicato da parecchi esperti inutile e dispendioso, dei banchi con le rotelle, che rappresenterebbe uno spreco ingiustificabile, a fronte del dramma sociale che stiamo vivendo, come dimostrano i nostri numeri».
L’assessore rinnova con forza al governo la richiesta di sostegno. «Questo è il momento di fare sul serio – dice Chiorino – di sostenere concretamente e rapidamente le nostre famiglie come ha fatto e sta facendo la Regione Piemonte. Scriverò immediatamente al Ministro, comunicandole tutti i dati con precisione certosina e attendendo di ottenere la completa copertura delle risorse mancanti a strettissimo giro di posta».
«In caso contrario – conclude l’assessore – ci troveremmo di fronte a un autentico dramma sociale, che causerebbe un incremento della povertà educativa, con l’impossibilità di veder garantito il diritto allo studio dei nostri ragazzi».