“Ripartire Insieme” finanzia 19 piccole imprese

Si è chiusa in questi giorni la prima fase del progetto “Ripartire Insieme – Mettiamo in
circolo la solidarietà” messo in atto con fondi della Cassa di Risparmio di Asti (330.000 euro) dalla delegazione regionale Caritas del Piemonte e della Valle d’Aosta. Ognuna delle 17 diocesi aveva a disposizione 19.400 euro da erogare a piccole attività a conduzione individuale o familiare (massimo 2000 euro per ogni piccola impresa), che potessero offrire servizi a persone e famiglie bisognose e indigenti.

I 19 moduli di richiesta giunti alla Caritas Novara hanno avuto diverse provenienze: cartolibrerie, negozi di acconciature e di abbigliamento, meccanici e attività di ristorazione. Diverse anche le provenienze geografiche rispetto al nostro territorio diocesano: 3 dal vicariato di Novara, 3 dall’Ovest Ticino, 8 dal Borgomanerese, 2 dai Laghi e 3 dalla Valsesia. A questo punto saranno i centri di ascolto Caritas delle parrocchie ove risiedono queste attività a individuare le famiglie bisognose e a consegnare loro dei buoni di importo diversificato, affinché le persone si rechino presso queste attività per poter beneficiare dei loro servizi.

 

 

«Siamo contenti – commenta don Giorgio Borroni, direttore della Caritas Diocesana di Novara – perché questi piccoli imprenditori hanno apprezzato la serietà e la tempestività dell’iniziativa, tesa a non erogare risorse a fondo perduto, ma a mettere in circolo una forma di solidarietà e di welfare generativo. La solidarietà funziona quando genera nuovi anelli di una catena che dà la possibilità ad altri di beneficiare della generosità delle persone o, come in questo caso, di enti come una Fondazione».

L’auspicio è che il progetto, nel prossimo mese di settembre, possa venire rifinanziato con
altre risorse e che altre attività possano godere di questo sostegno in questa fase di
incertezza e precarietà, ma anche di ripartenza.

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Si è chiusa in questi giorni la prima fase del progetto “Ripartire Insieme - Mettiamo in circolo la solidarietà” messo in atto con fondi della Cassa di Risparmio di Asti (330.000 euro) dalla delegazione regionale Caritas del Piemonte e della Valle d’Aosta. Ognuna delle 17 diocesi aveva a disposizione 19.400 euro da erogare a piccole attività a conduzione individuale o familiare (massimo 2000 euro per ogni piccola impresa), che potessero offrire servizi a persone e famiglie bisognose e indigenti. I 19 moduli di richiesta giunti alla Caritas Novara hanno avuto diverse provenienze: cartolibrerie, negozi di acconciature e di abbigliamento, meccanici e attività di ristorazione. Diverse anche le provenienze geografiche rispetto al nostro territorio diocesano: 3 dal vicariato di Novara, 3 dall’Ovest Ticino, 8 dal Borgomanerese, 2 dai Laghi e 3 dalla Valsesia. A questo punto saranno i centri di ascolto Caritas delle parrocchie ove risiedono queste attività a individuare le famiglie bisognose e a consegnare loro dei buoni di importo diversificato, affinché le persone si rechino presso queste attività per poter beneficiare dei loro servizi.     «Siamo contenti – commenta don Giorgio Borroni, direttore della Caritas Diocesana di Novara – perché questi piccoli imprenditori hanno apprezzato la serietà e la tempestività dell’iniziativa, tesa a non erogare risorse a fondo perduto, ma a mettere in circolo una forma di solidarietà e di welfare generativo. La solidarietà funziona quando genera nuovi anelli di una catena che dà la possibilità ad altri di beneficiare della generosità delle persone o, come in questo caso, di enti come una Fondazione». L’auspicio è che il progetto, nel prossimo mese di settembre, possa venire rifinanziato con altre risorse e che altre attività possano godere di questo sostegno in questa fase di incertezza e precarietà, ma anche di ripartenza.

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