Stretta della Regione sugli arrivi e i rientri in Piemonte

La giunta regionale ha approvato questa mattina le indicazioni operative per chi arriva o rientra in Piemonte dall’estero.

In particolare, chi rientra dai paesi per i quali è previsto l’obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni dovrà comunicarlo compilando un apposito modulo, scaricabile QUI da trasmettere al proprio medico di base o al Sisp (Servizio di Igiene e sanità pubblica), specificando anche se svolge una professione socio-sanitaria o di assistenza alla persona.

Chi lavora in questi settori verrà sottoposto a un tampone di verifica prima della fine dell’isolamento. Inoltre tutte le ASR e le strutture socio-assistenziali, pubbliche e private soggette ad autorizzazione all’esercizio dell’attività da parte delle Asl, dovranno far compilare una apposita autocertificazione a tutti i dipendenti assenti dal lavoro per più di 5 giorni (indipendentemente se abbiano soggiornato all’estero o in Italia). La consegna al proprio datore di lavoro dell’autocertificazione è raccomandata anche per chi, come nel caso di badanti, lavora nell’assistenza alla persona. Proprio per chi convive con le fasce più a rischio è stato previsto che l’isolamento fiduciario possa avvenire in un luogo alternativo al proprio normale domicilio, incluso (a proprio carico) strutture individuate dall’Asl in collaborazione con la Protezione civile.

 

 

«Si tratta di una misura prudenziale – spiega l’assessore alla Sanità Luigi Icardi – ma necessaria perché sull’incremento dei nuovi contagi c’è un impatto rilevante dei casi importati, soprattutto dai paesi che in questo momento hanno una situazione epidemica particolarmente critica».


Sintesi delle indicazioni regionali

Se rientro da uno di questi Paesi dove è consentito il libero spostamento non devo fare nulla: Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco, Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Corea, Thailandia, Tunisia, Uruguay.

Non posso rientrare in Italia se provengo da: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Serbia.

Devo restare in isolamento 14 giorni se rientro da uno dei Paesi che non rientrano al punto 1 e segnalare l’arrivo entro 24 ore al proprio medico di famiglia o, nel caso di non residenti, al dipartimento di prevenzione della Asl competente per territorio.

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Stretta della Regione sugli arrivi e i rientri in Piemonte

La giunta regionale ha approvato questa mattina le indicazioni operative per chi arriva o rientra in Piemonte dall’estero.

In particolare, chi rientra dai paesi per i quali è previsto l’obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni dovrà comunicarlo compilando un apposito modulo, scaricabile QUI da trasmettere al proprio medico di base o al Sisp (Servizio di Igiene e sanità pubblica), specificando anche se svolge una professione socio-sanitaria o di assistenza alla persona.

Chi lavora in questi settori verrà sottoposto a un tampone di verifica prima della fine dell’isolamento. Inoltre tutte le ASR e le strutture socio-assistenziali, pubbliche e private soggette ad autorizzazione all’esercizio dell’attività da parte delle Asl, dovranno far compilare una apposita autocertificazione a tutti i dipendenti assenti dal lavoro per più di 5 giorni (indipendentemente se abbiano soggiornato all’estero o in Italia). La consegna al proprio datore di lavoro dell’autocertificazione è raccomandata anche per chi, come nel caso di badanti, lavora nell’assistenza alla persona. Proprio per chi convive con le fasce più a rischio è stato previsto che l’isolamento fiduciario possa avvenire in un luogo alternativo al proprio normale domicilio, incluso (a proprio carico) strutture individuate dall’Asl in collaborazione con la Protezione civile.

 

 

«Si tratta di una misura prudenziale – spiega l’assessore alla Sanità Luigi Icardi – ma necessaria perché sull’incremento dei nuovi contagi c’è un impatto rilevante dei casi importati, soprattutto dai paesi che in questo momento hanno una situazione epidemica particolarmente critica».


Sintesi delle indicazioni regionali

Se rientro da uno di questi Paesi dove è consentito il libero spostamento non devo fare nulla: Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco, Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Corea, Thailandia, Tunisia, Uruguay.

Non posso rientrare in Italia se provengo da: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Serbia.

Devo restare in isolamento 14 giorni se rientro da uno dei Paesi che non rientrano al punto 1 e segnalare l’arrivo entro 24 ore al proprio medico di famiglia o, nel caso di non residenti, al dipartimento di prevenzione della Asl competente per territorio.

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