«In classe sicuramente le prime: devono conoscere la scuola. Faremo giornate alternate»

«Tutto a posto? Credo che nessuna scuola possa dirlo, stiamo tutti lavorando per accogliere al meglio i nostri studenti. E noi abbiamo anche un problema in più, siamo sempre più grandi e abbiamo bisogno di spazi». Gli alunni che frequenteranno l’Iti Omar a partire dall’anno scolastico 2020/2021 sono circa 1.630, di questi 350 circa sono della classe prima, 15 sezioni in tutto. «Stiamo organizzando gli spazi, – dice il preside Francesco Ticozzi – Abbiamo chiesto un distaccamento in una parte della scuola media Pajetta e lì potremo collocare 250 ragazzi, ma i lavori dovrebbero concludersi a novembre e poi abbiamo anche un distaccamento vicino al Mossotti ma anche in questo caso la Provincia è intervenuta con lavori avviati il primo luglio, si sta lavorando anche il sabato e la domenica per concludere il tutto in breve, ma è evidente non si possano fare miracoli. Ci tengo però a sottolineare il lavoro della Provincia che sta svolgendo diversi lavori in varie scuole e questo è positivo. Avremo bisogno di adattarci un po’ nei primi due mesi. Anche in sede stiamo cercando di organizzare al meglio gli spazi, anche in caso di video conferenze per coinvolgere tutta la classe».

 

 

La scuola ha abbozzato un protocollo sanitario che sarà approvato in questi giorni: «E’ in parte stilato, lo faremo avere alle famiglie per muoverci tutti lungo una stessa linea comune. Lezioni? Priorità sicuramente alle prime, devono conoscere l’ambiente, alle terze e poi organizzeremmo delle giornate alternate, per consentire a tutti di essere a scuola». Prima dell’apertura verranno affrontati diversi aspetti: «Ci viene chiesto di pensare a ingressi scaglionati, ma poi come si gestirà l’orario? Sono le linee guida da Roma che sono poco chiare, penso anche al trasporto, Sun dovrà quadruplicare i mezzi? E come si fa?».

La scuola, proprio per consentire videoconferenze, ha chiesto di avere più banda larga: «Credo che da questa situazione si possano cogliere anche opportunità, la banda larga sarà un po’ il nostro futuro, senza è difficile rimanere connessi, – dice Ticozzi – Andare sempre più verso la digitalizzazione credo sia una mossa importante, è importante fare investimenti mirati».

 

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Elena Mittino

Una risposta

  1. Articolo molto interessante però sarebbe molto gentile da parte vostra Se ci fate sapere anche come sono messe le altre scuole superiori di Novara per esempio l’istituto fauser piuttosto che altre scuole Grazie

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«In classe sicuramente le prime: devono conoscere la scuola. Faremo giornate alternate»

«Tutto a posto? Credo che nessuna scuola possa dirlo, stiamo tutti lavorando per accogliere al meglio i nostri studenti. E noi abbiamo anche un problema in più, siamo sempre più grandi e abbiamo bisogno di spazi». Gli alunni che frequenteranno l’Iti Omar a partire dall’anno scolastico 2020/2021 sono circa 1.630, di questi 350 circa sono della classe prima, 15 sezioni in tutto. «Stiamo organizzando gli spazi, - dice il preside Francesco Ticozzi – Abbiamo chiesto un distaccamento in una parte della scuola media Pajetta e lì potremo collocare 250 ragazzi, ma i lavori dovrebbero concludersi a novembre e poi abbiamo anche un distaccamento vicino al Mossotti ma anche in questo caso la Provincia è intervenuta con lavori avviati il primo luglio, si sta lavorando anche il sabato e la domenica per concludere il tutto in breve, ma è evidente non si possano fare miracoli. Ci tengo però a sottolineare il lavoro della Provincia che sta svolgendo diversi lavori in varie scuole e questo è positivo. Avremo bisogno di adattarci un po’ nei primi due mesi. Anche in sede stiamo cercando di organizzare al meglio gli spazi, anche in caso di video conferenze per coinvolgere tutta la classe».     La scuola ha abbozzato un protocollo sanitario che sarà approvato in questi giorni: «E’ in parte stilato, lo faremo avere alle famiglie per muoverci tutti lungo una stessa linea comune. Lezioni? Priorità sicuramente alle prime, devono conoscere l’ambiente, alle terze e poi organizzeremmo delle giornate alternate, per consentire a tutti di essere a scuola». Prima dell’apertura verranno affrontati diversi aspetti: «Ci viene chiesto di pensare a ingressi scaglionati, ma poi come si gestirà l’orario? Sono le linee guida da Roma che sono poco chiare, penso anche al trasporto, Sun dovrà quadruplicare i mezzi? E come si fa?». La scuola, proprio per consentire videoconferenze, ha chiesto di avere più banda larga: «Credo che da questa situazione si possano cogliere anche opportunità, la banda larga sarà un po’ il nostro futuro, senza è difficile rimanere connessi, - dice Ticozzi – Andare sempre più verso la digitalizzazione credo sia una mossa importante, è importante fare investimenti mirati».  

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