La voglia di ripartire è più forte delle difficoltà. Seppure senza facili ottimismi, ma con la consapevolezza di guardare con speranza al futuro è stata presenta ieri, mercoledì 1 settembre, la stagione 2020-’21 del Nuovo Teatro Faraggiana, non a caso riassunta sotto il titolo “Alfuturo”. Un lavoro inteso, quello che si sono sobbarcati Vanni Vallino, Lucilla Giagnoni e il loro collaboratori per allestire un cartellone intenso e decisamente di qualità ancora maggiore. Uno sforzo che giustifica «il ritocco, dopo quattro anni – ha detto Vallino – del prezzo dei biglietti per una serie di ovvie ragioni». L’abbonamento ai 18 spettacoli (le tessere sono già in vendita) costa 290 euro l’intero e 220 il ridotto; i tagliandi per ogni singolo appuntamento variano dai 23 ai 10, così come per la rassegna “Musica in scena” si va da 15 a 8 euro. «Altre iniziative, incluse le rappresentazioni del mattino per le scuole saranno presentate in autunno, compatibilmente all’evolversi della situazione sanitaria legata al Covid».
Nel suo intervento di saluto il sindaco Alessandro Canelli ha voluto sottolineare il «tenace lavoro svolto dallo staff del Faraggiana anche nei mesi più critici. Si deve andare avanti, anche dal punto di vista culturale, perché la nostra città ha bisogno tantissimo di questo. Siete alla quinta stagione e ormai siete diventati uno dei punti di riferimento di quel progetto innovativo culturale, di “rete” e di collaborazione che ha come altri capisaldi il Coccia, la Fondazione Castello e il progetto riguardante la valorizzazione della Cupola antonelliana».
Alla direttrice artistica Lucilla Giagnoni il compito di illustrare il cartellone, con una premessa: «Quello del teatro si è dimostrato un pubblico resistente, capace di reggere di fronte a quello che è successo. La nuova stagione l’avevamo progettata nello scorso gennaio e chi avrebbe potuto immaginare che chiamandola “Alfuturo” sarebbe stata un’intuizione quasi profetica?». Ovviamente il programma si presenta con aggiornamenti in corso d’opera, «perché non sappiamo ancora quante persone potranno rimanere sul palco. Spettacoli più impegnativi dal punto di vista della messa in scena e di… “contatto” sono stati spostati nella seconda parte della stagione». A tutti gli artisti coinvolti «è stato chiesto di presentare un lavoro che avesse una prospettiva immaginifica».
A grandi nomi (Pamela Villoresi, Maddalena Crippa e Ivana Monti solo per citarne alcuni) si affiancheranno compagnie giovani, sino al «campo di produzione di “Città in scena”, raccogliendo inoltre l’invito di Umberto Orsini, senza dimenticare un omaggio al centenario di Federico Fellini». Moltissima drammaturgia contemporanea, tanti testi nuovi insieme a classici rivisti (il celebre “Giardino dei ciliegi” di Cechov messo in scena dalla coppia Elena Ferrari e Mariano Arenella) e altro ancora, come illustrato da Raffaele Molinari dalla “Scuola di Musica Dedalo” (che ha anticipato una serata omaggio a Ennio Morricone curato dalla Faraggiana Big Band e dall’Orchestra Giovanile Dedalo) ed Ettore Borri degli “Amici della musica”, che ha collaborato alla progettazione di un ulteriore evento.
L’apertura della stagione, giovedì 8 ottobre alle 21, è affidata a Lucilla Giagnoni, che metterà in scena “Futura”. Il programma dettagliato della stagione è consultabile sul sito www.teatrofaraggiana.it.