Moria di pesci nel Terdoppio provocata da scarichi di un’azienda chimica di Novara. I fatti risalgono allo scorso mese di luglio e ora i carabinieri forestali hanno individuato la possibile causa dell’episodio, denunciando per inquinamento ambientale e uccisione di animali il responsabile di un’industria di produzioni chimiche della zona.
Nel pomeriggio del 14 luglio, infatti, pescatori e cittadini avevano allertatole autorità competenti per la presenza di un altissimo numero di pesci morti lungo il tratto urbano del torrente.
Da queste prime segnalazioni, è stata sviluppata una puntuale ed approfondita attività di indagine, che ha portato ad individuare le possibili cause del fatto.
«Testimonianze, rilievi sul territorio, analisi dell’Arpa e ricostruzione storico-ambientale dei fatti hanno condotto ad individuare, quale possibile responsabile dell’inquinamento, un’azienda del territorio, sita a Novara lungo l’asta del torrente Terdoppio – spiegano i carabinieri forestali – Plausibilmente, l’effetto mortifero è stato causato da un avventato scarico in acque pubbliche, operato dall’azienda per problematiche connesse al corretto funzionamento degli impianti del sito industriale stesso. La causa probabile della morte diffusa di ittiofauna apparirebbe essere l’ipossia, cioè l’abbassamento anomalo e grave dei livelli di ossigeno presenti nelle acque, con conseguente morte per asfissia dell’ittiofauna presente».
Per i fatti, il responsabile dell’azienda, gestore di un’industria di produzioni chimiche operante in loco, è stato denunciato per inquinamento ambientale e per uccisione di animali. L’indagato è cittadino italiano, domiciliato sul territorio della provincia.
L’inquinamento ambientale e l’uccisione di animali sono due fattispecie delittuose introdotte da alcuni anni nel codice penale a tutela dell’ambiente e degli animali.