Novara calcio, dalla guerra lampo alla trincea

Mai come in questo momento il detto “niente nuove, buone nuove” sembra distante dal raccontare la realtà del Novara Calcio, con la trattativa per l’acquisizione del club da parte di una nuova cordata che risulta ormai da giorni bloccata. Non si può neanche dire che le parti si siano “arroccate” sulle rispettive posizioni, dato che allo stato dell’arte è giusto riconoscere alla sola famiglia Rullo una certa coerenza: l’attuale proprietà del Novara ha ribadito fin dal primo momento di essere disponibile ad ascoltare una proposta seria, pur non essendo né nelle necessità né nelle volontà di cedere il club. Una posizione che non è minimamente cambiata, tanto che in assenza ancora di un’offerta ufficiale, i Rullo mantengono la propria progettualità con movimenti di mercato sia in entrata sia in uscita e con la riorganizzazione dei quadri societari ufficializzata già sette giorni fa.

 

 

Semmai si può dire che in poche ore si è passati da quella che doveva essere una “guerra lampo” a una “guerra di trincea e di logoramento”, in cui la posizione della cordata pronta a rilevare il club si è fatta via via sempre più nebulosa e incerta. Per intenderci, per quanto non vi sia alcuna urgenza effettiva (non è in dubbio la prosecuzione dell’attività del club e non ci sono scadenze imminenti che possano preoccupare) riguardo lo sviluppo della situazione, va anche denotato come l’eventuale avventura di un nuovo acquirente (che sia un soggetto singolo o, come sembra, un insieme di soggetti) non stia partendo proprio nel migliore dei modi. Anche perché le rivoluzioni che fanno seguito a ogni passaggio di proprietà più vengono compiute a ridosso di una nuova stagione (se non addirittura a stagione in corso) e più rischiano di destabilizzare l’ambiente sportivo e minare, quindi, il rendimento della squadra.

Per una proprietà che vanta ambizioni importanti (questo è quanto filtrato fin dalle prime ore), insomma, il rischio sarebbe quello di perdere un anno. Rischio analogo corre anche il progetto della famiglia Rullo: se il mercato ristagnerà in attesa di sviluppi societari, è più che lecito immaginare che a risentirne possano essere anche le ambizioni immediate del club, che comunque potrà contare su un roster di tutto rispetto e che con qualche innesto importante ma mirato è pronto a dire la propria nel girone A di serie C.

A sedici giorni dall’inizio del campionato, tutto sommato, l’unica certezza è quella che sta diventando oramai un mantra: vada come vada… purché non vada per le lunghe.


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Mai come in questo momento il detto “niente nuove, buone nuove” sembra distante dal raccontare la realtà del Novara Calcio, con la trattativa per l’acquisizione del club da parte di una nuova cordata che risulta ormai da giorni bloccata. Non si può neanche dire che le parti si siano “arroccate” sulle rispettive posizioni, dato che allo stato dell’arte è giusto riconoscere alla sola famiglia Rullo una certa coerenza: l’attuale proprietà del Novara ha ribadito fin dal primo momento di essere disponibile ad ascoltare una proposta seria, pur non essendo né nelle necessità né nelle volontà di cedere il club. Una posizione che non è minimamente cambiata, tanto che in assenza ancora di un’offerta ufficiale, i Rullo mantengono la propria progettualità con movimenti di mercato sia in entrata sia in uscita e con la riorganizzazione dei quadri societari ufficializzata già sette giorni fa.     Semmai si può dire che in poche ore si è passati da quella che doveva essere una “guerra lampo” a una “guerra di trincea e di logoramento”, in cui la posizione della cordata pronta a rilevare il club si è fatta via via sempre più nebulosa e incerta. Per intenderci, per quanto non vi sia alcuna urgenza effettiva (non è in dubbio la prosecuzione dell’attività del club e non ci sono scadenze imminenti che possano preoccupare) riguardo lo sviluppo della situazione, va anche denotato come l’eventuale avventura di un nuovo acquirente (che sia un soggetto singolo o, come sembra, un insieme di soggetti) non stia partendo proprio nel migliore dei modi. Anche perché le rivoluzioni che fanno seguito a ogni passaggio di proprietà più vengono compiute a ridosso di una nuova stagione (se non addirittura a stagione in corso) e più rischiano di destabilizzare l’ambiente sportivo e minare, quindi, il rendimento della squadra. Per una proprietà che vanta ambizioni importanti (questo è quanto filtrato fin dalle prime ore), insomma, il rischio sarebbe quello di perdere un anno. Rischio analogo corre anche il progetto della famiglia Rullo: se il mercato ristagnerà in attesa di sviluppi societari, è più che lecito immaginare che a risentirne possano essere anche le ambizioni immediate del club, che comunque potrà contare su un roster di tutto rispetto e che con qualche innesto importante ma mirato è pronto a dire la propria nel girone A di serie C. A sedici giorni dall’inizio del campionato, tutto sommato, l’unica certezza è quella che sta diventando oramai un mantra: vada come vada… purché non vada per le lunghe.
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