Al di là del merito che ha diviso il mondo politico e quello degli esperti di diritto costituzionale cioè quale numero sia ottimale per la rappresentanza parlamentare la vittoria ultraschiacciante del Sì è ancora una volta un pesante giudizio negativo degli italiani sulla propria classe politica.
Per la maggioranza degli italiani i propri rappresentanti più che troppi e troppo costosi, concetti relativi e opinabili di loro natura, sono apparsi ancora una volta, purtroppo, inutili, inadeguati , ininfluenti, incompetenti, da mandare a casa addirittura tagliandone i seggi.
Per alcuni questa visione dei politici e dei parlamentari è una visione falsa, manipolatrice e manipolata, ingiusta e costruita ad arte da campagne mediatiche scandalistiche.
Per gli italiani è evidente che non conti molto il fatto che ci siano molti parlamentari di ogni colore che, con disinteresse e onestà li rappresentano lavorando per il Paese magari sbagliando ma in buonafede e con impegno.
Per gli italiani pesano le aule desolatamente semivuote dei due rami del Parlamento, le sedute fatte di cazzotti e insulti, le sceneggiate con cartelli e magliette , spumante e mortadella mangiata in aula.
Hanno pesato sul giudizio degli italiani i continui e pervicaci casi di corruzione, i cambi di casacca frequenti più che nelle squadre di calcio, le polemiche inutili rispetto a leggi urgenti sempre promesse e discusse e mai approvate .
È difficile pensare che la rappresentazione del Parlamento che hanno dato troppi parlamentari sia solo o principalmente frutto di una propaganda antiparlamentare e anti politica.
Questo Sì alla riduzione dei parlamentari è l’ennesimo segnale se ce ne fosse bisogno della rabbia e della protesta del Paese come è stato per il finanziamento pubblico dei partiti o per i referendum sul maggioritario.
Si può avere poi un bel dire che le soluzioni adottate possano essere una pezza peggiore del buco e magari ci sarebbero anche delle ottime ragioni per affermarlo ma la realtà è questa e può cambiare solo con un ritorno il più veloce possibile alla serietà, all’onestà e alla responsabilità di chiede all’elettore di dargli ancora una volta fiducia.
Sarebbe questa la prima è fondamentale riforma da fare.