Nonostante tutto, si gioca: il Novara continua a pagare pegno al Covid (dopo i sei casi già emersi in squadra, oggi ne sono stati rilevati altri due a un calciatore e a un membro dello staff, entrambi in buone condizioni di salute e già isolati) ma domani andrà regolarmente in campo per sfidare il Renate alle 17.30, con tre ore di ritardo rispetto all’orario inizialmente previsto.
Una vigilia movimentata, dunque, a complicare ulteriormente l’avvicinamento a un match che per gli azzurri mette in palio una posta altissima: prolungare a cinque il numero di partite consecutive senza vittorie rischierebbe, infatti, di compromettere seriamente e con ampio anticipol a corsa promozione.
“Abbiamo analizzato a lungo la partita con il Lecco – spiega il tecnico Marcolini – perché vogliamo che non si ripeta più una prestazione del genere. Dobbiamo migliorare se vogliamo essere ambiziosi. In questo momento è normale avvertire maggiore pressione, però dobbiamo dimostrare il nostro valore affrontando ogni partita come se fosse decisiva“. Anche perché a questo punto, a tutti gli effetti, lo è.
La probabile formaione:
NOVARA (3-5-2): 2 Lanni; 4 Sbraga, 14 Migliorini, 5 Bove; 20 Lamanna, 23 Bianchi, 10 Buzzegoli, 7 Firenze, 24 Piscitella; 9 Lanini, 17 Zigoni. A disp: Desjardins, Spada, Pogliano, Colombini, Bellich, Natalucci, Mbaye, Collodel, Cisco, Tordini, Rusconi. All. Marcolini