Dal 27 dicembre vaccinazioni anticovid anche a Novara

Da domenica 27 dicembre anche il Maggiore di Novara sarà pronto per le vaccinazioni contro il Covid: l’ospedale è tra le sei strutture piemontesi dove nei prossimi giorni dovrebbero arrivare le prime fiale Pfizer in modo da iniziare nel giorno del “Vaccine Day europeo”. L’ospedale novarese è anche fra le 28 strutture della Regione (222 in Italia), che verranno dotate di cella frigorifera da 80 gradi sotto zero, le speciali apparecchiature di conservazione delle fiale, di cui è prevista la dotazione anche per la sede dell’Asl Novara e l’ospedale SS. Trinità di Borgomanero.

L’ok alle vaccinazioni avverrà se lunedì l’agenzia europea Ema approverà il vaccino Pfizer e il giorno successivi arriverà il “sì” dell’Aifa italiana.

 

 

Al Piemonte, secondo l’ultimo aggiornamento del Piano vaccini del Governo, è prevista una prima fornitura di 171.739 dosi di vaccino Pfizer (alla Lombardia 306.283, all’Emilia Romagna 183,935, al Lazio 180.601 e al Veneto 164.993), parte dell’iniziale stock destinato all’Italia di oltre 1,8 milioni di dosi. Vedrà coinvolti nelle operazioni di vaccinazione 303 tra medici e infermieri più 295 Oss e personale ammnistrativo. Tempo stimato per concludere le dosi 14 giorni.

«Per il 27 dicembre è stato annunciato che arriveranno in Piemonte le prime 700 dosi. Se ciò sarà confermato, in quella giornata, in concomitanza con l’annunciato Vaccine Day europeo – ha dichiarato l’assessore alla sanità Luigi Icardi – anche nella nostra regione avrà inizio la campagna vaccinale contro il coronavirus. Nei primi giorni di gennaio dovrebbero poi essere consegnate ulteriori 170.000 dosi, per la prima somministrazione ai  soggetti interessati da questa fase».

Nella prima fase la somministrazione riguarderà il personale delle aziende sanitarie (120.000 persone) e gli ospiti e operatori delle residenze per anziani (75.000 persone). Di queste 700 dosi, 600 verrano suddivise tra i sei principali ospedali del Piemonte, tra cui il Maggiore di Novara, mentre le ultime 100 saranno destinate ad alcune Rsa.

«Le fiale che ci arriveranno – ha spiegato Vincenzo Coccolo, commissario generale dell’Unità di crisi della Regione Piemonte – sono il 90% del quantitativo richiesto, come del resto avverrà per tutte le regioni, perché trattandosi di una vaccinazione su base volontaria».

«I vaccini saranno consegnati da Pfizer agli hub sanitari individuati in Piemonte – ha infine chiarito il commissario per l’area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte, Antonio Rinaudo – che la Regione sta attrezzando con i congelatori necessari, in grado di assicurare la temperatura di – 80° richiesta per la corretta conservazione, e da lì saranno smistati ai presidi sanitari e alle RSA per procedere con la prima somministrazione e il richiamo dopo una ventina di giorni. Il completamento della prima fase è perciò atteso in circa 50 giorni».

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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Dal 27 dicembre vaccinazioni anticovid anche a Novara

Da domenica 27 dicembre anche il Maggiore di Novara sarà pronto per le vaccinazioni contro il Covid: l'ospedale è tra le sei strutture piemontesi dove nei prossimi giorni dovrebbero arrivare le prime fiale Pfizer in modo da iniziare nel giorno del "Vaccine Day europeo". L’ospedale novarese è anche fra le 28 strutture della Regione (222 in Italia), che verranno dotate di cella frigorifera da 80 gradi sotto zero, le speciali apparecchiature di conservazione delle fiale, di cui è prevista la dotazione anche per la sede dell'Asl Novara e l'ospedale SS. Trinità di Borgomanero. L'ok alle vaccinazioni avverrà se lunedì l’agenzia europea Ema approverà il vaccino Pfizer e il giorno successivi arriverà il “sì” dell’Aifa italiana.     Al Piemonte, secondo l’ultimo aggiornamento del Piano vaccini del Governo, è prevista una prima fornitura di 171.739 dosi di vaccino Pfizer (alla Lombardia 306.283, all’Emilia Romagna 183,935, al Lazio 180.601 e al Veneto 164.993), parte dell’iniziale stock destinato all’Italia di oltre 1,8 milioni di dosi. Vedrà coinvolti nelle operazioni di vaccinazione 303 tra medici e infermieri più 295 Oss e personale ammnistrativo. Tempo stimato per concludere le dosi 14 giorni. «Per il 27 dicembre è stato annunciato che arriveranno in Piemonte le prime 700 dosi. Se ciò sarà confermato, in quella giornata, in concomitanza con l’annunciato Vaccine Day europeo - ha dichiarato l’assessore alla sanità Luigi Icardi - anche nella nostra regione avrà inizio la campagna vaccinale contro il coronavirus. Nei primi giorni di gennaio dovrebbero poi essere consegnate ulteriori 170.000 dosi, per la prima somministrazione ai  soggetti interessati da questa fase». Nella prima fase la somministrazione riguarderà il personale delle aziende sanitarie (120.000 persone) e gli ospiti e operatori delle residenze per anziani (75.000 persone). Di queste 700 dosi, 600 verrano suddivise tra i sei principali ospedali del Piemonte, tra cui il Maggiore di Novara, mentre le ultime 100 saranno destinate ad alcune Rsa. «Le fiale che ci arriveranno - ha spiegato Vincenzo Coccolo, commissario generale dell’Unità di crisi della Regione Piemonte – sono il 90% del quantitativo richiesto, come del resto avverrà per tutte le regioni, perché trattandosi di una vaccinazione su base volontaria». «I vaccini saranno consegnati da Pfizer agli hub sanitari individuati in Piemonte – ha infine chiarito il commissario per l'area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte, Antonio Rinaudo - che la Regione sta attrezzando con i congelatori necessari, in grado di assicurare la temperatura di - 80° richiesta per la corretta conservazione, e da lì saranno smistati ai presidi sanitari e alle RSA per procedere con la prima somministrazione e il richiamo dopo una ventina di giorni. Il completamento della prima fase è perciò atteso in circa 50 giorni».

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Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.