La “Solitudine” degli studenti nel nuovo video del ciclo “Aspetto la fine”

Anno nuovo, video nuovo per “Aspetto la fine”, il progetto ideato e iniziato nel marzo dello scorso anno dall’autrice novarese Chiara Pasetti e dal regista savonese Mario Molinari, con la partecipazione dell’attrice Lisa Galantini e l’adesione del cantante Achille Lauro.

Il nuovo “corto”, realizzato nel mese di dicembre, dedicato alle festività e intitolato “Solitudine”, vede la partecipazione di un gruppo di studenti novaresi (in questa circostanza si sono aggiunti anche quelli dell’Istituto Ravizza), ma anche di Bergamo, Lanciano, Genova e Asti, ai quali si sono aggiunti – per dare all’insieme un tocco di internazionalità di fronte all’emergenza Covid e alle sue conseguenze nell’ambito delle relazioni e del mondo scolastico – i ragazzi del Lycée Lucie Aubrac di Bollène, cittadina francese nel dipartimento della Vaucluse (Provenza-Alpi-Costa Azzurra), tutti protagonisti del progetto “Erasmus + Open Sesame”.

 

Rispetto alle “puntate” precedenti in questa circostanza la novità è rappresentata dall’arrivo del vaccino, tuttavia la malinconia per le festività trascorse in maniera anomala, tra divisioni in “zone colorate”, chiusure, didattica a distanza, impossibilità di muoversi e impoverimento culturale, traspare nei vari interventi, come quelli degli studenti universitari nonché attori amatoriali Enrico ed Edoardo Borghesio, e nelle parole di Gustave Flaubert (interpretato da due studenti) e Antonia Pozzi, cui ha dato “voce” Lisa Galantini. In questo frangente una Pozzi quattordicenne nella notte di San Silvestro del 1926 affida al suo diario in desiderio di terminare l’anno con le solite occupazioni, esprimendo al tempo stesso tutta la sua solitudine di fronte a una quotidiana realtà dove le cose a lei più care sono la casa e la scuola.

«Ai quattordicenni di oggi – spiega Chiara Pasetti – al momento è concessa unicamente la casa come luogo fisico. La scuola non è soltanto un edificio, un’aula, così come non può limitarsi a un programma ministeriale da seguire; e a maggior ragione non può essere un pc o un cellulare da dove seguire le lezioni a distanza». E’ tutto un insieme che deve essere rivisto, servirebbe un approccio diverso, un pensiero diverso, come diverse sono le idee e le valutazioni, ben rappresentate dal brano di Lauro che accompagna questo episodio del ciclo: “Dissonanza Emotiva”.

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Luca Mattioli

0 risposte

  1. Nonostante le promesse la scuola rimane chiusa.. Solitudine fisuguale che trasmette agli studenti un senso di abbandono e nonostante questo si inizia a protestare in piazza e davanti alle scuole.. Deve crescere questa consapevolezza di poter e testimoniare il proprio dissenso e l’urgenza di ricercare modalità meno punitive per superare questi momenti gravi

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La “Solitudine” degli studenti nel nuovo video del ciclo “Aspetto la fine”

Anno nuovo, video nuovo per “Aspetto la fine”, il progetto ideato e iniziato nel marzo dello scorso anno dall'autrice novarese Chiara Pasetti e dal regista savonese Mario Molinari, con la partecipazione dell'attrice Lisa Galantini e l'adesione del cantante Achille Lauro. Il nuovo “corto”, realizzato nel mese di dicembre, dedicato alle festività e intitolato “Solitudine”, vede la partecipazione di un gruppo di studenti novaresi (in questa circostanza si sono aggiunti anche quelli dell'Istituto Ravizza), ma anche di Bergamo, Lanciano, Genova e Asti, ai quali si sono aggiunti – per dare all'insieme un tocco di internazionalità di fronte all'emergenza Covid e alle sue conseguenze nell'ambito delle relazioni e del mondo scolastico – i ragazzi del Lycée Lucie Aubrac di Bollène, cittadina francese nel dipartimento della Vaucluse (Provenza-Alpi-Costa Azzurra), tutti protagonisti del progetto “Erasmus + Open Sesame”.   Rispetto alle “puntate” precedenti in questa circostanza la novità è rappresentata dall'arrivo del vaccino, tuttavia la malinconia per le festività trascorse in maniera anomala, tra divisioni in “zone colorate”, chiusure, didattica a distanza, impossibilità di muoversi e impoverimento culturale, traspare nei vari interventi, come quelli degli studenti universitari nonché attori amatoriali Enrico ed Edoardo Borghesio, e nelle parole di Gustave Flaubert (interpretato da due studenti) e Antonia Pozzi, cui ha dato “voce” Lisa Galantini. In questo frangente una Pozzi quattordicenne nella notte di San Silvestro del 1926 affida al suo diario in desiderio di terminare l'anno con le solite occupazioni, esprimendo al tempo stesso tutta la sua solitudine di fronte a una quotidiana realtà dove le cose a lei più care sono la casa e la scuola. «Ai quattordicenni di oggi - spiega Chiara Pasetti - al momento è concessa unicamente la casa come luogo fisico. La scuola non è soltanto un edificio, un'aula, così come non può limitarsi a un programma ministeriale da seguire; e a maggior ragione non può essere un pc o un cellulare da dove seguire le lezioni a distanza». E' tutto un insieme che deve essere rivisto, servirebbe un approccio diverso, un pensiero diverso, come diverse sono le idee e le valutazioni, ben rappresentate dal brano di Lauro che accompagna questo episodio del ciclo: “Dissonanza Emotiva”.

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