Le parole chiave che il sindaco ha usato ieri, mercoledì 13 gennaio, durante la conferenza stampa di fine mandato, che ha ufficialmente segnato l’inizio della campagna elettorale, sono state: svilippo, manuntezioni, investimenti. Parlando dell’agenda di sviluppo urbano messo in campo dalla sua amministrazione (che è stata deonominata “Novara 2030”) il sindaco Alessandro Canelli ha incluso tutti i grandi progetti attesi nell’immediato e nei prossimi anni in città: l’insediamento logistico di Agognate, la riqualificazione del Cim e dell’area del vecchio ospedale, il centro sociale, le ex caserme, Casa Bossi e l’ex macello, le aree dismesse di Sant’Agabio, il parcheggio sotterraneo e la pedonalizzazione di piazza Martiri. Progetti di cui si parla da tempo (senza però alcun accenno all’impiantistica sportiva) «nonostante – ha ammesso Canelli – non si sia vista ancora una ruspa, ma questo dipende dal fatto che i tempi dal punto di vista burocratico sono lunghissimi». E poi ancora il polo della moda alle ex officine grafiche De Agostini, i nuovi servizi di cui ha bisogno l’università, il nuovo impianto di video sorveglianza, il progetto sulle campate del mercato coperto, i fondi europei del Porfesr per la riqualificazione del sistema culturale cittadino, lo spazio Nova alla ex caserma Passalacqua e il raddoppio del dormitorio al campo Tav.
Il primo cittadino si è poi rivolto direttamente all’opposizione consigliare del Partito Democratico: «Chi dice che non abbiamo fatto, vive in’altra città o mente. O probabilmente parlava di stesso». E ha snocciolato numeri confrontadoli con l’amministrazione precedente a guida Pd: «Per quanto riguarda le scuole, dal 2017 al 2021 abbiamo investito 15 milioni di euro in modo particolare per sicurezza antincendio e smatimento amianto; dal 2012 al 2016, quando era sindaco Ballarè, sono stati impegnsti 3,4 milioni di euro. Asfaltatture di strade, marciapiedi e piste ciclabili il confronto è di 14 milioni contro 3,1. Manuntenzione di edifici pubblici e cimiteri 23 milioni contro 8,5; verde e parchi pubblici 3,7 milioni contro 2; impianti sportivi 2,7 contro 1,1. Siamo a poco più di 70 milioni di euro contro i 30 della precedente amministrazione. All’inizio del mandato ci siamo ritrovati con un bilancio comunale di 56 milioni di euro e con anticipazioni di cassa quasi al 100% tanto che la Corte dei conti aveva messo sotto la lente di ingrandimento la situazione del comune di Novara. In tre anni abbiamo abbattuto il debito e dal 2018 eliminato l’anticipo di tesoreria. Chiunque amministrerà nei prossimi anni, e speriamo di essere noi, avrà davanti a sè un lavoro enorme da portare a termine».
Sul tema del Recovery plan Canelli ha parlato della «composizione di un gruppo di lavoro che include le partecipate (Assa, Sun, Novara Acqua Vco) per capire se ci sono finanziamenti direttamente a favore dei Comuni. A seconda dei settori che verranno individuati dal piano, potremo inrervenire, ad esempio, sulla riqualificazione dei sottoservizi, della mobilità sostenibile piuttosto che del patrimonio culturale e dello sviluppo degli impianti sportivi».
E a chi lo accusa di essere un uomo solo al comando, il sindaco ha replicato: «Gli assessori lavorano senza la smania di apparire sui giornali. La maggioranza è coesa e granitica, e nel corso degli anni si è anche ampliata. Vorrei sempre lavorare così».
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