Casa popolare via Goito: ristrutturazione “ostaggio” di un inquilino che non vuole traslocare

Casa popolare di via Goito: ristrutturazione “ostaggio” di un inquilino che non vuole traslocare. L’intervento fa parte del Bando periferie: un appalto da 7 milioni di euro, in cui rientrano anche il recupero dell’ex serra di via Sforzesca con la creazione di nuovi alloggi residenziali e la ripavimentazione di piazza Pasteur. L’impresa che se l’è aggiudicato, ormai mesi fa, sarebbe pronta a partire, ma «abbiamo solo potuto allestire il cantiere nel cortile (pochi giorni prima della pausa natalizia, ndr) e siamo in attesa del via libera del Comune, legato al fatto che ci sono ancora degli inquilini che vivono nella palazzina – spiegano da Notarimpresa – Sappiamo che si tratta di un’operazione non semplice, su cui sono al lavoro diversi uffici comunali, ma speriamo che la situazione possa sbloccarsi presto».

 

Palazzo Cabrino si è attivato per trovare degli alloggi in cui trasferire i residenti: «Ci sono stati sicuramente dei ritardi sui traslochi dovuti al Covid – ammette l’assessore ai Lavori pubblici Mario Paganini – E c’è ancora una persona con cui stiamo cercando un accordo. Purtroppo, nonostante le siano state offerte diverse soluzioni, sinora le ha rifiutate tutte. La nostra speranza è di riuscire a trovarne una condivisa nel più breve tempo possibile, per poter dare la possibilità all’impresa di terminare l’allestimento del cantiere e partire con i lavori in sicurezza».

Cosa prevede il progetto di riqualificazione?
«La ristrutturazione completa della palazzina, che verrà messa a norma, anche dal punto di vista antisismico e interventi di efficientamento energetico con cappotti per l’isolamento e nuovi infissi, che ridurranno i consumi energetici», spiega Notarimpresa.

Nel “pacchetto” previsto dall’appalto rientra anche via Sforzesca: quali interventi sono previsti lì e qual è la situazione?
«La situazione è analoga a quella di via Goito – spiega l’impresa edile novarese – Anche lì abbiamo solo iniziato a predisporre il cantiere, perché presumiamo che il via libera ai lavori sia legato all’intero progetto, che riguarda quattro lotti di intervento. L’ex serra verrà demolita e ricostruita tale e quale, con la creazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale. L’intera area sarà risistemata ed è prevista anche la creazione di un parco, che sarà direttamente collegato con il vicino asilo. Il terzo lotto prevede, poi, la ripavimentazione e l’installazione della nuova illuminazione del tratto di via Sforzesca compreso fra l’incrocio con corso XXIII Marzo, all’altezza del circolo (nei pressi della chiesa, ndr), fino all’asilo. Infine il quarto lotto interessa la ripavimentazione di piazza Pasteur, che quasi certamente non partirà prima dell’estate prossima».

Su quest’ultimo «abbiamo in programma nuovi incontri con i mercatali – aggiunge Paganini – per concordare soluzioni e tempistiche. Purtroppo su questo progetto sappiamo che ci sono dei ritardi, ma sono tutti legati alla pandemia, non a ostacoli burocratici».

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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Casa popolare di via Goito: ristrutturazione “ostaggio” di un inquilino che non vuole traslocare. L'intervento fa parte del Bando periferie: un appalto da 7 milioni di euro, in cui rientrano anche il recupero dell'ex serra di via Sforzesca con la creazione di nuovi alloggi residenziali e la ripavimentazione di piazza Pasteur. L'impresa che se l'è aggiudicato, ormai mesi fa, sarebbe pronta a partire, ma «abbiamo solo potuto allestire il cantiere nel cortile (pochi giorni prima della pausa natalizia, ndr) e siamo in attesa del via libera del Comune, legato al fatto che ci sono ancora degli inquilini che vivono nella palazzina - spiegano da Notarimpresa – Sappiamo che si tratta di un'operazione non semplice, su cui sono al lavoro diversi uffici comunali, ma speriamo che la situazione possa sbloccarsi presto».   Palazzo Cabrino si è attivato per trovare degli alloggi in cui trasferire i residenti: «Ci sono stati sicuramente dei ritardi sui traslochi dovuti al Covid – ammette l'assessore ai Lavori pubblici Mario Paganini – E c'è ancora una persona con cui stiamo cercando un accordo. Purtroppo, nonostante le siano state offerte diverse soluzioni, sinora le ha rifiutate tutte. La nostra speranza è di riuscire a trovarne una condivisa nel più breve tempo possibile, per poter dare la possibilità all'impresa di terminare l'allestimento del cantiere e partire con i lavori in sicurezza». Cosa prevede il progetto di riqualificazione? «La ristrutturazione completa della palazzina, che verrà messa a norma, anche dal punto di vista antisismico e interventi di efficientamento energetico con cappotti per l'isolamento e nuovi infissi, che ridurranno i consumi energetici», spiega Notarimpresa. Nel “pacchetto” previsto dall'appalto rientra anche via Sforzesca: quali interventi sono previsti lì e qual è la situazione? «La situazione è analoga a quella di via Goito – spiega l'impresa edile novarese – Anche lì abbiamo solo iniziato a predisporre il cantiere, perché presumiamo che il via libera ai lavori sia legato all'intero progetto, che riguarda quattro lotti di intervento. L'ex serra verrà demolita e ricostruita tale e quale, con la creazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale. L'intera area sarà risistemata ed è prevista anche la creazione di un parco, che sarà direttamente collegato con il vicino asilo. Il terzo lotto prevede, poi, la ripavimentazione e l'installazione della nuova illuminazione del tratto di via Sforzesca compreso fra l'incrocio con corso XXIII Marzo, all'altezza del circolo (nei pressi della chiesa, ndr), fino all'asilo. Infine il quarto lotto interessa la ripavimentazione di piazza Pasteur, che quasi certamente non partirà prima dell'estate prossima». Su quest'ultimo «abbiamo in programma nuovi incontri con i mercatali – aggiunge Paganini – per concordare soluzioni e tempistiche. Purtroppo su questo progetto sappiamo che ci sono dei ritardi, ma sono tutti legati alla pandemia, non a ostacoli burocratici».

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Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.