«Rivedere oggi, a nove mesi di distanza, il video “Senza cognomi”, ottavo del primo ciclo del progetto incentrato sulla pandemia che abbiamo intitolato “Io resto a casa – Aspettando”, ci dà la dimensione del tempo che è trascorso e ci ricorda gli intenti di questo lavoro condotto da mesi con la partecipazione degli studenti». Lo dice Chiara Pasetti, l’autrice novarese che ha curato insieme al regista ligure Mario Molinari l’intero progetto, sottolineando come fin dall’inizio «gli intenti sono stati quelli di provare a raccontare il presente, sempre guardando anche al passato».
Questo episodio dei corti, uscito il 27 aprile dello scorso anno, era stato dedicato alla celebrazione della festa della Liberazione attraverso la commemorazione di alcune figure della Resistenza non solo italiana che hanno vissuto esistenze di impegno, coraggio, ideali. Personaggi che in alcune circostanze hanno pagato con la vita la loro scelta. Fra i tanti vale la pena di menzionare Ada Gobetti e Germaine Tillion, Camille Claudel, Irène Némirovsky e Sabina Spielrein e, più recentemente, i seguaci di Jim Jones morti in Guyana, senza dimenticare i “martiri” della strade di piazzale Loreto del 1944.
Un video torna di attualità oggi, 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, riproposto ai link https://youtu.be/eHeKBHuQras e https://youtu.be/fpu2OoT30yQ (rispettivamente la clip odierna e la versione integrale dello scorso aprile). Immagini che ricordano il colonnello russo Stanislav Evgrafovic Petrov; e poi Émile Zola e Alfred Dreyfus, protagonisti del celebre “J’Accuse” storico e giornalistico giunto sul grande schermo per merito di Polanski, insieme ad altri personaggi di fantasia. Un mix che ha avuto come collante e non solo la musica di Achille Lauro con il brano “Dio Ricordati”. In attesa del corto di gennaio, di prossima diffusione e che presenterà diversi contributi legati a grandi uomini e donne, vittime non solo dell’Olocausto (tra queste, Vittorio Arrigoni in un’intervista a cura di Mario Molinari), e come sempre gli interventi dei studenti, «questo video – ricorda Paseti – vuole essere una nostra testimonianza, nella speranza che ognuno di noi si impegni, ogni giorno, non solo per ricordare ciò che è stato, ma anche perché non accada mai più. Perché ogni Olocausto non venga dimenticato. Mai».