Ospedale Maggiore di Novara primo in Italia per la telemedicina

Un nuovo primato nazionale per l’Azienda ospedaliero universitaria “Maggiore della Carità” di Novara. Presso la Cardiologia afferente il Dipartimento Toraco-cardio-vascolare diretto dal professor Giuseppe Patti è stata recentemente introdotta un’innovativa tecnologia di telemedicina denominata “Get Ready”. Il servizio, presentato questa mattina, martedì 16 marzo, nell’Aula Magna dell’Ospedale, permette di seguire i pazienti con patologie cardiache direttamente dal loro domicilio attraverso l’invio a intervalli prestabiliti di un questionario sul proprio smatphone. Niente più prenotazioni e visite in ospedale: con poche e semplici risposte il paziente potrà fornire agli specialisti tutte le informazioni sul suo stato di salute.

L’iniziativa è stata resa possibile da Medtronic, azienda leader nel settore delle soluzioni tecnologico-mediche, e la struttura novarese è la prima assoluta in Italia a sperimentarla gratuitamente per sei mesi.

Visto il perdurare dell’emergenza pandemica, con le strutture sanitarie nuovamente sotto pressione, soluzioni come questa consentono la gestione di pazienti da remoto, con la possibilità comunque di “convocarli” in ospedale in caso di necessità. Questo lo scopo della tecnologia “Get Ready”, come ha spiegato Luca Barbieri, technology e digital manager di Medtronic Italia Luca Barbieri, mentre il professor Patti ha evidenziato come eventuali segnali di allarme permetteranno di individuare «eventuali problematiche insorte nel malato presso il suo domicilio, per poter essere meglio gestite e con maggiore tempestività dal personale sanitario, con una riduzione dei tempi tra la comparsa dei sintomi e l’accesso alle cure».

Il direttore generale dell’Aou Mario Minola non ha mancato di ricordare come «questa fase pandemica non deve comunque distogliere l’attenzione per i malati non colpiti dal Covid. Questo servizio consente di gestire i pazienti da casa, migliorando l’efficienza della struttura, riducendo visite e ricoveri ai casi strettamente necessari».

All’incontro erano presenti anche il sindaco di Novara Alessandro Canelli e il presidente della Commissione Sanità della Regione Piemonte Alessandro Stecco. Il primo cittadino ha definito il progetto «un valore aggiunto per i cittadini, che avranno modo di percepire di essere seguiti e di non essere lasciati soli», mentre per Stecco questa innovazione rappresenta il futuro dell’ospedale, «sempre più destinato a essere “collegato” al paziente, senza che questo sia obbligato a recarsi nella struttura».

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Ospedale Maggiore di Novara primo in Italia per la telemedicina

Un nuovo primato nazionale per l'Azienda ospedaliero universitaria “Maggiore della Carità” di Novara. Presso la Cardiologia afferente il Dipartimento Toraco-cardio-vascolare diretto dal professor Giuseppe Patti è stata recentemente introdotta un'innovativa tecnologia di telemedicina denominata “Get Ready”. Il servizio, presentato questa mattina, martedì 16 marzo, nell'Aula Magna dell'Ospedale, permette di seguire i pazienti con patologie cardiache direttamente dal loro domicilio attraverso l'invio a intervalli prestabiliti di un questionario sul proprio smatphone. Niente più prenotazioni e visite in ospedale: con poche e semplici risposte il paziente potrà fornire agli specialisti tutte le informazioni sul suo stato di salute. L'iniziativa è stata resa possibile da Medtronic, azienda leader nel settore delle soluzioni tecnologico-mediche, e la struttura novarese è la prima assoluta in Italia a sperimentarla gratuitamente per sei mesi. Visto il perdurare dell'emergenza pandemica, con le strutture sanitarie nuovamente sotto pressione, soluzioni come questa consentono la gestione di pazienti da remoto, con la possibilità comunque di “convocarli” in ospedale in caso di necessità. Questo lo scopo della tecnologia “Get Ready”, come ha spiegato Luca Barbieri, technology e digital manager di Medtronic Italia Luca Barbieri, mentre il professor Patti ha evidenziato come eventuali segnali di allarme permetteranno di individuare «eventuali problematiche insorte nel malato presso il suo domicilio, per poter essere meglio gestite e con maggiore tempestività dal personale sanitario, con una riduzione dei tempi tra la comparsa dei sintomi e l'accesso alle cure». Il direttore generale dell'Aou Mario Minola non ha mancato di ricordare come «questa fase pandemica non deve comunque distogliere l'attenzione per i malati non colpiti dal Covid. Questo servizio consente di gestire i pazienti da casa, migliorando l'efficienza della struttura, riducendo visite e ricoveri ai casi strettamente necessari». All'incontro erano presenti anche il sindaco di Novara Alessandro Canelli e il presidente della Commissione Sanità della Regione Piemonte Alessandro Stecco. Il primo cittadino ha definito il progetto «un valore aggiunto per i cittadini, che avranno modo di percepire di essere seguiti e di non essere lasciati soli», mentre per Stecco questa innovazione rappresenta il futuro dell'ospedale, «sempre più destinato a essere “collegato” al paziente, senza che questo sia obbligato a recarsi nella struttura».

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