Ospedale Borgomanero, situazione personale assai precaria: «Serve un piano assunzioni stabile»

Ospedale di Borgomanero: «C’è una situazione occupazionale di personale sanitario e sociosanitario alquanto precaria». La precarietà non riguarda soltanto i posti letto per le persone malate di Covid e a lanciare l’appello è la Fp Cgil Novara e Vco. «La politica assunzionale a tempo determinato promossa dalla Regione Piemonte fino ad ora non ha dato gli effetti sperati di supporto e miglioramento degli interventi di cura e di prevenzione. E tutto ciò nonostante le circa 200 assunzioni di medici, professionisti sanitari e sociosanitari fatte a tempo determinato, indeterminato e con libera professione, – spiega Chiara Corbellini, segretaria funzionario responsabile Asl Novara e Asl Vco – molte di quelle 200 sono già andate via trovando assunzioni a tempo indeterminato o periodi a tempo determinato decisamente più lunghi o in città più vicine a casa che offrivano condizioni contrattuali uguali o anche migliori».

Questo provoca un grosso disagio: ogni volta che avviene uno spostamento si deve ripartire da capo con la formazione e trascorre diverso tempo. «Spesso sfugge l’aspetto formativo, – dice Corbellini – fondamentale per operare per esempio all’interno di una terapia intensiva e ciò richiedere un minimo di quattro mesi almeno. Con questo forte ricambio i lavoratori che rimangono stabili sono sempre pochi e questo provoca stress e stanchezza. Comprendiamo il grande sforzo che sta facendo Asl ma non è sufficiente».

Secondo Fp Cgil la soluzione è una sola, ossia offrire «condizioni stabili di assunzioni a tempo indeterminato. Ora ancora più di prima sia per potenziare la sanità territoriale, anche in vista del forte incremento del piano vaccinale, che per non sguarnire gli organici dei presidi ospedalieri in virtù inoltre dei pensionamenti che continuano ad esserci anche per quota 100. Quando diciamo che occorre un urgente piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato nel sistema pubblico, peraltro come previsto a livello regionale anche dal recente accordo tra la Regione Piemonte e le OO.SS del comparto sottoscritto il 5 marzo 2021, lo scopo è proprio questo: garantire i servizi, in questo caso sanitari e sociosanitari di prevenzione e di cura, per dare le indifferibili risposte ai cittadini, e per garantire qualità al lavoro dei tanti operatori che in questi mesi con grande abnegazione hanno affrontato un evento straordinariamente estremo».

«Sarebbe anche necessario dare corpo – aggiunge Paolo Del Vecchio, segretario generale della Fp Cgil di Novara e Vco – per risolvere i problemi di organico, alla reinternalizzazione dei servizi e alla relativa assunzione di personale, come da accordo regionale, oltre a un riconoscimento economico che dia veramente valore alla grande abnegazione per il personale del servizio sociosanitario pubblico Italiano vista la loro candidatura al premio Nobel per l’anno 2020».

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Ospedale di Borgomanero: «C’è una situazione occupazionale di personale sanitario e sociosanitario alquanto precaria». La precarietà non riguarda soltanto i posti letto per le persone malate di Covid e a lanciare l’appello è la Fp Cgil Novara e Vco. «La politica assunzionale a tempo determinato promossa dalla Regione Piemonte fino ad ora non ha dato gli effetti sperati di supporto e miglioramento degli interventi di cura e di prevenzione. E tutto ciò nonostante le circa 200 assunzioni di medici, professionisti sanitari e sociosanitari fatte a tempo determinato, indeterminato e con libera professione, - spiega Chiara Corbellini, segretaria funzionario responsabile Asl Novara e Asl Vco – molte di quelle 200 sono già andate via trovando assunzioni a tempo indeterminato o periodi a tempo determinato decisamente più lunghi o in città più vicine a casa che offrivano condizioni contrattuali uguali o anche migliori». Questo provoca un grosso disagio: ogni volta che avviene uno spostamento si deve ripartire da capo con la formazione e trascorre diverso tempo. «Spesso sfugge l’aspetto formativo, - dice Corbellini – fondamentale per operare per esempio all’interno di una terapia intensiva e ciò richiedere un minimo di quattro mesi almeno. Con questo forte ricambio i lavoratori che rimangono stabili sono sempre pochi e questo provoca stress e stanchezza. Comprendiamo il grande sforzo che sta facendo Asl ma non è sufficiente». Secondo Fp Cgil la soluzione è una sola, ossia offrire «condizioni stabili di assunzioni a tempo indeterminato. Ora ancora più di prima sia per potenziare la sanità territoriale, anche in vista del forte incremento del piano vaccinale, che per non sguarnire gli organici dei presidi ospedalieri in virtù inoltre dei pensionamenti che continuano ad esserci anche per quota 100. Quando diciamo che occorre un urgente piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato nel sistema pubblico, peraltro come previsto a livello regionale anche dal recente accordo tra la Regione Piemonte e le OO.SS del comparto sottoscritto il 5 marzo 2021, lo scopo è proprio questo: garantire i servizi, in questo caso sanitari e sociosanitari di prevenzione e di cura, per dare le indifferibili risposte ai cittadini, e per garantire qualità al lavoro dei tanti operatori che in questi mesi con grande abnegazione hanno affrontato un evento straordinariamente estremo». «Sarebbe anche necessario dare corpo - aggiunge Paolo Del Vecchio, segretario generale della Fp Cgil di Novara e Vco – per risolvere i problemi di organico, alla reinternalizzazione dei servizi e alla relativa assunzione di personale, come da accordo regionale, oltre a un riconoscimento economico che dia veramente valore alla grande abnegazione per il personale del servizio sociosanitario pubblico Italiano vista la loro candidatura al premio Nobel per l’anno 2020».

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