Genoni: «Qualità e competenza per chi sarà chiamato ad amministrare Novara nei prossimi cinque anni»

Giuseppe Genoni, commercialista, 60 anni compiuti da qualche giorno, un passato politico da liberale, uno più recente nel Pd, è dal momento della sua costituzione, divenuto il coordinatore provinciale di Italia Viva. Non si è lasciato minimamente coinvolgere nelle polemiche legate al leader del suo partito, Matteo Renzi, accusato di aver provocato in qualche modo la caduta del Governo Conte e delle sue continue “frizioni” con i “dem”. A livello locale si è subito schierato anzi nel sostenere la candidatura del candidato del centro-sinistra Nicola Fonzo nella sua difficile corsa contro Canelli per la conquista di Palazzo Cabrino.

«Fonzo è una persona con buone competenze – dice – Ottimo dirigente scolastico e amministratore a tutto tondo». Ecco, “competenze”. Una parola usata spesso dall’ex presidente dell’Atc. Quelle che occorrerebbe schierare per cercare di sbarrare il passo al sindaco uscente: «Qui non si tratta di mettere insieme una “grande armata” per superare Canelli. Si tratta invece di pensare alle strategie per non farlo vincere al primo colpo». In che modo? «Cercando di “sfondare” nell’elettorato moderato». Per Genoni Canelli in questo ultimo anno nella gestione di un’emergenza non indifferente come il Covid ha cercato di offrire alla cittadinanza «un’immagine sotto certi aspetti tranquillizzante, ma ha fatto davvero poco. La città è degradata, il senso civico si è abbassato. Ne sono un esempio le troppe auto parcheggiate nel centro storico piuttosto che l’uso dei marciapiedi come piste ciclabili e gli stessi ciclisti che percorrono le strade contromano».

E ancora, tante persone non si nono ancora rese conto dell’importanza che riveste questo appuntamento elettorale: «Si tratta del primo voto post Covid. Volendo fare un raffronto con il passato Ballaré si è ritrovato a fare il sindaco in uno dei periodi più difficili, ha potuto fare poco per mancanza di risorse, ma non si può dire che abbia amministrato male. Canelli ha invece potuto lavorare quando le vacche hanno cominciato ritornare grasse… Ho visto il bilancio che hanno presentato e contiene un considerevole avanzo, qualcosa come 8 milioni. Questo vuol dire che non hai speso i soldi. Un’amministrazione comunale non deve fare utili».

Venendo a un tema che Genoni ha dovuto affrontare in prima persona come presidente dell’Atc, «la vicenda delle case popolari da parte del Comune è stata gestita malissimo, con il centro-destra che si è preoccupato unicamente di accontentare il suo elettorato».

Tornando alla coalizione che sosterrà Fonzo, «noi cerchiamo di portare nel suo insieme una qualità e competenza, di aprire quella che è la possibilità della città di partecipare alla vita del Comune. Noi abbiamo pezzi di città che sono stati totalmente esclusi nei fatti dal poter partecipare alla vita del Municipio». E qui Genoni rispolvera una sua vecchia considerazione: «Nel momento in cui programmo i lavori del Consiglio comunale alle 9 del mattino ho in qualche modo già deciso chi può partecipare. Pensionati, disoccupati, dipendenti pubblici. Tutti gli altri no, anche se la legge lo consente. Del resto in molte città, anche più grandi di Novara, i consigli iniziano nel tardo pomeriggio. La città ha da tempo perso un pezzo della propria rappresentanza. Si dice in giro che la qualità si è abbassata, ma anche per questo motivo».

Tornando alla coalizione, «dobbiamo far sì che diventi qualcosa di più grande di quello che possiamo circoscrivere sulla carta. La mia idea è quella che possa diventare una vera e propria “alleanza per Novara”, una coalizione insieme alla città che vuole partecipare, costruire, dedicare un pezzo del proprio tempo, sottraendolo alla propria famiglia o a qualche hobby, proprio perché si tratta di un momento delicato e la futura amministrazione sarà chiamata a scelte difficilissime rispetto al passato. C’é da ricostruire una città come la nostra che comunque ha patito il Covid. Allora costituiamo questa “alleanza”, che possa abbracciare forze civiche, ciascuna competente nel suo settore. Forze che sono state tenute fuori in questi anni. Chiamiamole a partecipare e ad aiutarci. Solo così avremo costruito qualcosa per invertire la rotta di un impoverimento avviato da tempo». Tra le possibili proposte «case popolari e asili gratuiti per famiglie numerose, agevolazioni per le giovani coppie abbiamo una città che invecchia e si riduce di numero». E poi ancora welfare, pensando a una «città policentrica, cioè che ha più centri. I quartieri devono essere resi appetibili con tutti i servizi, che possano contribuire al miglioramento della qualità della vita. Tutti argomenti che abbiamo già affrontato nelle nostre riunioni». Una coalizione, secondo Genoni, che potrebbe essere ulteriormente allargata, ma che sta trovando in una direzione lo scoglio di “Azione”, da tempo orientata a correre da sola: «Ma a loro rivolgo ancora un appello. Ripensateci».

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Luca Mattioli

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  1. Gli otto milioni avanzati si vedono tutti. Solo che più che nel bilancio, si vedono per le strade, nei parchi, nelle manutenzioni…

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Giuseppe Genoni, commercialista, 60 anni compiuti da qualche giorno, un passato politico da liberale, uno più recente nel Pd, è dal momento della sua costituzione, divenuto il coordinatore provinciale di Italia Viva. Non si è lasciato minimamente coinvolgere nelle polemiche legate al leader del suo partito, Matteo Renzi, accusato di aver provocato in qualche modo la caduta del Governo Conte e delle sue continue “frizioni” con i “dem”. A livello locale si è subito schierato anzi nel sostenere la candidatura del candidato del centro-sinistra Nicola Fonzo nella sua difficile corsa contro Canelli per la conquista di Palazzo Cabrino. «Fonzo è una persona con buone competenze - dice - Ottimo dirigente scolastico e amministratore a tutto tondo». Ecco, “competenze”. Una parola usata spesso dall'ex presidente dell'Atc. Quelle che occorrerebbe schierare per cercare di sbarrare il passo al sindaco uscente: «Qui non si tratta di mettere insieme una “grande armata” per superare Canelli. Si tratta invece di pensare alle strategie per non farlo vincere al primo colpo». In che modo? «Cercando di “sfondare” nell'elettorato moderato». Per Genoni Canelli in questo ultimo anno nella gestione di un'emergenza non indifferente come il Covid ha cercato di offrire alla cittadinanza «un'immagine sotto certi aspetti tranquillizzante, ma ha fatto davvero poco. La città è degradata, il senso civico si è abbassato. Ne sono un esempio le troppe auto parcheggiate nel centro storico piuttosto che l'uso dei marciapiedi come piste ciclabili e gli stessi ciclisti che percorrono le strade contromano». E ancora, tante persone non si nono ancora rese conto dell'importanza che riveste questo appuntamento elettorale: «Si tratta del primo voto post Covid. Volendo fare un raffronto con il passato Ballaré si è ritrovato a fare il sindaco in uno dei periodi più difficili, ha potuto fare poco per mancanza di risorse, ma non si può dire che abbia amministrato male. Canelli ha invece potuto lavorare quando le vacche hanno cominciato ritornare grasse... Ho visto il bilancio che hanno presentato e contiene un considerevole avanzo, qualcosa come 8 milioni. Questo vuol dire che non hai speso i soldi. Un'amministrazione comunale non deve fare utili». Venendo a un tema che Genoni ha dovuto affrontare in prima persona come presidente dell'Atc, «la vicenda delle case popolari da parte del Comune è stata gestita malissimo, con il centro-destra che si è preoccupato unicamente di accontentare il suo elettorato». Tornando alla coalizione che sosterrà Fonzo, «noi cerchiamo di portare nel suo insieme una qualità e competenza, di aprire quella che è la possibilità della città di partecipare alla vita del Comune. Noi abbiamo pezzi di città che sono stati totalmente esclusi nei fatti dal poter partecipare alla vita del Municipio». E qui Genoni rispolvera una sua vecchia considerazione: «Nel momento in cui programmo i lavori del Consiglio comunale alle 9 del mattino ho in qualche modo già deciso chi può partecipare. Pensionati, disoccupati, dipendenti pubblici. Tutti gli altri no, anche se la legge lo consente. Del resto in molte città, anche più grandi di Novara, i consigli iniziano nel tardo pomeriggio. La città ha da tempo perso un pezzo della propria rappresentanza. Si dice in giro che la qualità si è abbassata, ma anche per questo motivo». Tornando alla coalizione, «dobbiamo far sì che diventi qualcosa di più grande di quello che possiamo circoscrivere sulla carta. La mia idea è quella che possa diventare una vera e propria “alleanza per Novara”, una coalizione insieme alla città che vuole partecipare, costruire, dedicare un pezzo del proprio tempo, sottraendolo alla propria famiglia o a qualche hobby, proprio perché si tratta di un momento delicato e la futura amministrazione sarà chiamata a scelte difficilissime rispetto al passato. C'é da ricostruire una città come la nostra che comunque ha patito il Covid. Allora costituiamo questa “alleanza”, che possa abbracciare forze civiche, ciascuna competente nel suo settore. Forze che sono state tenute fuori in questi anni. Chiamiamole a partecipare e ad aiutarci. Solo così avremo costruito qualcosa per invertire la rotta di un impoverimento avviato da tempo». Tra le possibili proposte «case popolari e asili gratuiti per famiglie numerose, agevolazioni per le giovani coppie abbiamo una città che invecchia e si riduce di numero». E poi ancora welfare, pensando a una «città policentrica, cioè che ha più centri. I quartieri devono essere resi appetibili con tutti i servizi, che possano contribuire al miglioramento della qualità della vita. Tutti argomenti che abbiamo già affrontato nelle nostre riunioni». Una coalizione, secondo Genoni, che potrebbe essere ulteriormente allargata, ma che sta trovando in una direzione lo scoglio di “Azione”, da tempo orientata a correre da sola: «Ma a loro rivolgo ancora un appello. Ripensateci».

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