Crollo della funivia sul Mottarone, ci sono i primi indagati. Le indagini, dopo 48 ore, subiscono un’accelerazione rispetto alle presunte responsabilità legate alla manutenzione dell’impianto. Per gli inquirenti sono ore frenetiche di lavoro e i dipendenti dell’impianto sono stati convocati in procura.
«Nessuna ipotesi può essere esclusa, neppure quella dell’errore umano – ha detto in mattinata la procuratrice di Verbania Olimpia Bossi -. Dai video si vede che la cabina era sostanzialmente arrivata al punto di arrivo, poi sussulta e torna indietro». L’ipotesi del “forchettone”, che fa parte del sistema di blocco e che avrebbe dovuto essere tolto durante il funzionamento, è parte degli accertamenti in corso. «Dal video non si vede – ha aggiunto Bossi -. Si tratta di un meccanismo che fa parte del sistema di blocco e sblocco della cabina e se sia stato inserito o meno dovrà essere accertato».
Da considerare, inoltre, che il giorno prima dell’incidente si è verificato un blocco all’impianto. «Da quanto ci è stato riferito la funivia si è fermata e c’è stato un intervento per rimetterla in funzione – ha continuato il procuratore -. Se questo sia collegato o meno con l’incidente ancora non lo sappiamo».
Sarà, poi, fondamentale stabilire di chi è la proprietà dell’impianto, se della Regione o del comune di Stresa. Durante il consiglio regionale di questa mattina, l’assessore Andrea Tronzano ha dichiarato che «la legge regionale 15/1997 ha sancito il trasferimento della proprietà della funivia Stresa-Mottarone dalla Regione al Comune. Nel 2014 è stato siglato un Accordo di programma promosso dal Comune di Stresa, attraverso il quale la Regione Piemonte ha stanziato 1 milione e 750 mila euro per gli interventi di ammodernamento e revisione dell’impianto, con una compartecipazione anche da parte del Comune di un milione di euro. Sempre nel 2014 è stata siglata anche la convenzione tra Scr e il Comune di Stresa che individua nel Comune l’amministrazione “concedente” per la gara d’appalto di gestione dell’impianto ed esecuzione dei lavori. Essendo andata deserta la prima gara, nel 2015 il consiglio comunale ha approvato i nuovi indirizzi, incluso la durata della concessione fino al 2028 e un incremento della propria compartecipazione economica che è salita a 1 milione e 860 mila euro. Nel capitolato d’oneri di gara è stato inoltre specificato che, al termine del periodo di concessione, l’impianto con le opere e gli immobili ritorneranno nella materiale disponibilità del Comune di Stresa. La proprietà quindi è attribuita per legge al Comune di Stresa. La trascrizione nei registri catastali non è ancora stata finalizzata a causa di alcuni contenziosi. La Regione ha recentemente, nel mese di marzo, sollecitato nuovamente il Comune a perfezionare gli ultimi atti».
ph AdnKronos