Un passo indietro? No, due avanti. Esposito ci ripensa e si candida sindaco

L'esponente della lista civica “Insieme alle periferie”, che fino a qualche settimana fa appoggiava Fonzo prima del fattaccio dei post nazi-fascisti, si ripropone autonomamente: «Non ho i mezzi e le capacità per fare il primo cittadino, ma voglio portare in municipio le istanze di tanti novaresi»

Un passo indietro? No, due avanti. Roberto Esposito, promotore della lista civica “Insieme alle periferie” ci ha ripensato. Lo stesso che fino a qualche settimana fa era entrato a far parte a pieno titolo della coalizione che sostiene la candidatura di Nicola Fonzo alla poltrona di primo cittadino, per poi essere costretto a ritirarsi in seguito alla scoperta di alcuni vecchi post inneggianti al nazi-fascismo che aveva pubblicato su Facebook. Correrà lui stesso, «in maniera assolutamente autonoma», per la poltrona più importante di Palazzo Cabrino, alla guida di una una nuova formazione. Il primo quesito che sorge spontaneo è: perché?

«All’indomani del “fattaccio” – spiega – tanti sono stati gli attestati di solidarietà che ho ricevuto. Indubbiamente so di aver commesso una leggerezza tanti anni fa, ma evidentemente la mia presenza, il mio impegno politico, ha finito per dare fastidio a qualcuno». Potrebbe essere facile intuire chi gli avrebbe teso questa “trappola”, ma Esposito non ha nascosto il suo rammarico anche nei confronti «di chi non ci ha pensato su due volte a scaricarmi».

E adesso? «Correrò da solo come sindaco, alla guida di una nuova lista civica che propone ideali e programmi di quella precedente, che sono un po’ la sintesi del mio impegno iniziato alla guida del comitato spontaneo del quartiere Nord. Le persone non mancano, a suo tempo presenterò simbolo, mentre sto già lavorando al programma. So che tanti la considerano un’impresa folle e io stesso non mi ritengo all’altezza: non possiedo né le capacità né i mezzi economici per coltivare una minima speranza di vittoria, ma il mio obiettivo è quello di riuscire comunque a entrare in consiglio comunale le mie idee. All’interno del municipio vorrei diventare una sorta di “garante” delle periferie e dei cittadini che le abitano. Non solo. Se riuscirò a essere eletto devolverò il mio gettone alla parrocchia e alla varie associazioni che già aiuto. Per me la politica è passione, ho già un lavoro che mi consente di mantenermi».

Già, il lavoro. Roberto Esposito da ormai 24 anni è addetto dell’Amiat (l’azienda che da oltre mezzo secolo si occupa del ciclo integrato dei rifiuti nella città di Torino) e proprio il capoluogo piemontese e la sua sindaca uscente Chiara Appendino vuole portare come esempio, per «una serie di iniziative realizzate nel corso della sua amministrazione, dalle piste ciclabili alla riqualificazione di diversi quartieri, che hanno consentito a cittadini e famiglie ri “riprendersi” letteralmente zone periferiche della città considerate a rischio».

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L’esponente della lista civica “Insieme alle periferie”, che fino a qualche settimana fa appoggiava Fonzo prima del fattaccio dei post nazi-fascisti, si ripropone autonomamente: «Non ho i mezzi e le capacità per fare il primo cittadino, ma voglio portare in municipio le istanze di tanti novaresi»

Un passo indietro? No, due avanti. Roberto Esposito, promotore della lista civica “Insieme alle periferie” ci ha ripensato. Lo stesso che fino a qualche settimana fa era entrato a far parte a pieno titolo della coalizione che sostiene la candidatura di Nicola Fonzo alla poltrona di primo cittadino, per poi essere costretto a ritirarsi in seguito alla scoperta di alcuni vecchi post inneggianti al nazi-fascismo che aveva pubblicato su Facebook. Correrà lui stesso, «in maniera assolutamente autonoma», per la poltrona più importante di Palazzo Cabrino, alla guida di una una nuova formazione. Il primo quesito che sorge spontaneo è: perché?

«All'indomani del “fattaccio” - spiega - tanti sono stati gli attestati di solidarietà che ho ricevuto. Indubbiamente so di aver commesso una leggerezza tanti anni fa, ma evidentemente la mia presenza, il mio impegno politico, ha finito per dare fastidio a qualcuno». Potrebbe essere facile intuire chi gli avrebbe teso questa “trappola”, ma Esposito non ha nascosto il suo rammarico anche nei confronti «di chi non ci ha pensato su due volte a scaricarmi».

E adesso? «Correrò da solo come sindaco, alla guida di una nuova lista civica che propone ideali e programmi di quella precedente, che sono un po' la sintesi del mio impegno iniziato alla guida del comitato spontaneo del quartiere Nord. Le persone non mancano, a suo tempo presenterò simbolo, mentre sto già lavorando al programma. So che tanti la considerano un'impresa folle e io stesso non mi ritengo all'altezza: non possiedo né le capacità né i mezzi economici per coltivare una minima speranza di vittoria, ma il mio obiettivo è quello di riuscire comunque a entrare in consiglio comunale le mie idee. All'interno del municipio vorrei diventare una sorta di “garante” delle periferie e dei cittadini che le abitano. Non solo. Se riuscirò a essere eletto devolverò il mio gettone alla parrocchia e alla varie associazioni che già aiuto. Per me la politica è passione, ho già un lavoro che mi consente di mantenermi».

Già, il lavoro. Roberto Esposito da ormai 24 anni è addetto dell'Amiat (l'azienda che da oltre mezzo secolo si occupa del ciclo integrato dei rifiuti nella città di Torino) e proprio il capoluogo piemontese e la sua sindaca uscente Chiara Appendino vuole portare come esempio, per «una serie di iniziative realizzate nel corso della sua amministrazione, dalle piste ciclabili alla riqualificazione di diversi quartieri, che hanno consentito a cittadini e famiglie ri “riprendersi” letteralmente zone periferiche della città considerate a rischio».

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