«Più controlli e abbattimenti», la ricetta di Perugini contro i cinghiali

Il consigliere regionale novarese (Lega) accanto a Coldiretti, si è fatto promotore di un ordine del giorno sul tema: «La convivenza tra uomo e animale deve trovare un giusto equilibrio. Chiediamo la modifica della norma statale, anche per evitare incidenti stradali tragici»

«Più controlli e abbattimenti», la ricetta di Federico Perugini contro i cinghiali. Il consigliere regionale novarese, componente della commissione Agricoltura del Consiglio regionale del Piemonte, ha preso parte alla manifestazione torinese promossa da Coldiretti, in piazza Castello giovedì 8 luglio. Perugini si è fatto anche promotore dell’ordine del giorno del gruppo Lega Salvini Piemonte, «recentemente approvato all’unanimità dal Consiglio regionale, che innanzitutto ha riportato al centro del dibattito il delicato argomento del proliferare degli ungulati affinché ogni soluzione possibile diventi concreta, purché anche dalle stanze romane – non certo quelle della politica, in questo caso – si agisca. Troppe carte, troppa burocrazia, troppi ostacoli, forse troppi estremismi ambientalisti. La convivenza tra uomo e animale, attività lavorativa ed ecosistema deve trovare un giusto equilibrio».

Secondo Perugini «di fatto, oltre ai rilevanti danni alle colture, si deve considerare l’impatto negativo sulla biodiversità e sull’ambiente in generale, parallelamente al ripetersi di incidenti stradali, in molti casi drammatici o mortali. Come la tragedia accaduta nell’ottobre 2020», ha ricordato facendo riferimento all’incidente avvenuto sulla A26, nei pressi di Carpignano Sesia, in cui persero la vita Simonluca Agazzone, 39enne di Bogogno e Matteo Ravetto, 32enne di Gattinara.

«Gli agricoltori devono poter seminare e raccogliere secondo un ciclo naturale, non subire continui danni e non poter difendere adeguatamente i frutti del proprio lavoro, che è sacro e centrale nella vita di chiunque – prosegue Perugini – Parimenti, la sicurezza urbana ed extraurbana non deve essere così tanto minacciata dai cinghiali. Io mi sono sempre impegnato per il mondo dell’agricoltura, ma non chiuso in un ufficio. L’ho fatto nei campi, senza paura di sporcarmi le scarpe di terra: la risposta a chi oggi era in piazza è di continuare con questo impegno verso l’obiettivo. In piazza ho raccolto personalmente dalla presidente interprovinciale di Coldiretti Novara e Vco Sara Baudo, insieme alla direttrice Francesca Toscano, le proposte di una necessaria modifica della norma statale volta a semplificare e rafforzare gli interventi di controllo e contenimento della specie, al fine di contenere i cinghiali e al tempo stesso impedire, dentro alcuni strati di opinione pubblica, l’insorgere di umori antianimalisti».

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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«Più controlli e abbattimenti», la ricetta di Perugini contro i cinghiali

Il consigliere regionale novarese (Lega) accanto a Coldiretti, si è fatto promotore di un ordine del giorno sul tema: «La convivenza tra uomo e animale deve trovare un giusto equilibrio. Chiediamo la modifica della norma statale, anche per evitare incidenti stradali tragici»

«Più controlli e abbattimenti», la ricetta di Federico Perugini contro i cinghiali. Il consigliere regionale novarese, componente della commissione Agricoltura del Consiglio regionale del Piemonte, ha preso parte alla manifestazione torinese promossa da Coldiretti, in piazza Castello giovedì 8 luglio. Perugini si è fatto anche promotore dell’ordine del giorno del gruppo Lega Salvini Piemonte, «recentemente approvato all’unanimità dal Consiglio regionale, che innanzitutto ha riportato al centro del dibattito il delicato argomento del proliferare degli ungulati affinché ogni soluzione possibile diventi concreta, purché anche dalle stanze romane – non certo quelle della politica, in questo caso – si agisca. Troppe carte, troppa burocrazia, troppi ostacoli, forse troppi estremismi ambientalisti. La convivenza tra uomo e animale, attività lavorativa ed ecosistema deve trovare un giusto equilibrio».

Secondo Perugini «di fatto, oltre ai rilevanti danni alle colture, si deve considerare l’impatto negativo sulla biodiversità e sull’ambiente in generale, parallelamente al ripetersi di incidenti stradali, in molti casi drammatici o mortali. Come la tragedia accaduta nell’ottobre 2020», ha ricordato facendo riferimento all’incidente avvenuto sulla A26, nei pressi di Carpignano Sesia, in cui persero la vita Simonluca Agazzone, 39enne di Bogogno e Matteo Ravetto, 32enne di Gattinara.

«Gli agricoltori devono poter seminare e raccogliere secondo un ciclo naturale, non subire continui danni e non poter difendere adeguatamente i frutti del proprio lavoro, che è sacro e centrale nella vita di chiunque – prosegue Perugini – Parimenti, la sicurezza urbana ed extraurbana non deve essere così tanto minacciata dai cinghiali. Io mi sono sempre impegnato per il mondo dell’agricoltura, ma non chiuso in un ufficio. L’ho fatto nei campi, senza paura di sporcarmi le scarpe di terra: la risposta a chi oggi era in piazza è di continuare con questo impegno verso l’obiettivo. In piazza ho raccolto personalmente dalla presidente interprovinciale di Coldiretti Novara e Vco Sara Baudo, insieme alla direttrice Francesca Toscano, le proposte di una necessaria modifica della norma statale volta a semplificare e rafforzare gli interventi di controllo e contenimento della specie, al fine di contenere i cinghiali e al tempo stesso impedire, dentro alcuni strati di opinione pubblica, l’insorgere di umori antianimalisti».

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Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.