Un giorno o poco più e il destino sarà definito per ben sei squadre: sono in attesa dell’esito del ricorso al Collegio di Garanzia del CONI, infatti, oltre al Novara anche il Chievo (serie B), la Casertana, la Paganese, il Carpi e la Sanbenedettese (serie C).
In ballo, per tutti, c’è moltissimo: magari non la sopravvivenza, che potrebbe comunque essere garantita in caso si riesca a evitare il fallimento, ma la possibilità di proseguire la propria attività tra i professionisti. Il dibattimento dei sei ricorsi inizierà alle 16 di lunedì 26 luglio e la sentenza è attesa in serata o, al più tardi, nella primissima mattina di martedì. Questo perché alle 11 è in programma il Consiglio Federale chiamato alla composizione dei gironi di serie C e l’obiettivo di tutti è arrivarci con meno caselle vuote possibile.
Già ieri, infatti, è stato compilato il calendario di serie B con la dicitura “da definire” a colmare il vuoto lasciato (temporaneamente?) dal Chievo. Difficile che si arrivi alla compilazione dei gironi di C con ben 5 “da definire”, anche per le questioni di “territorialità” che sono discriminante per la composizione dei tre gruppi.
Insomma, poche ore, 24 o qualcuna di più, e il destino del Novara e delle altre cinque società sospese prenderà una strada. Direzione che poi, per chi dovesse essere escluso, vivrà di altre ipotesi: dall’idea di proseguire la battaglia legale (con scarse possibilità di reintegro per la stagione in corso, però) a quella di rinunciare, con i Sindaci delle città coinvolte che potrebbero scendere a loro volta in campo per creare un nuovo club pronto a raccogliere l’eredità di quello escluso dal campionato. Per tutti, però, la ripartenza dovrebbe avvenire dai Dilettanti (serie D o Eccellenza, dipenderà da tanti fattori). Un’ipotesi, quest’ultima, che però nessuno dei club coinvolti nei ricorsi al momento prende in esame. Prima c’è una battaglia (legale) da vincere al CONI.