Alla “chiamata alle armi” dei gruppi organizzati dei tifosi del Novara Calcio, alla fine hanno risposto presente in 500. Una discreta marea azzurra, che da piazza Martiri, dove si sono ritrovati alle 18, ha portato i tifosi fino alle porte del Municipio. Qui, dopo qualche momento di tensione iniziale, dovuto alla rabbia per quanto sta accadendo, hanno incontrato il sindaco Alessandro Canelli e l’assessore allo sport Marina Chiarelli.
Il primo cittadino ha avuto modo di spiegare ai tifosi la situazione, rassicurandoli riguardo le possibilità di dare continuità alla tradizione calcistica cittadina grazie alla richiesta di iscrizione in soprannumero in serie D di una nuova compagine societaria, in via di formazione. Una spiegazione che mediamente ha soddisfatto i tifosi azzurri, sebbene qualcuno abbia messo nel mirino della protesta anche le istituzioni, cui si imputa una sorta di “mancata vigilanza” sulle vicende del club. Ovviamente, affinché si possa procedere, il passo decisivo sarà il rigetto, da parte del TAR del Lazio, del prossimo (e annunciato) ricorso del club avverso l’esclusione dal campionato. Diversamente, ci sarebbe la pronta riammissione in serie C.
Decisamente meno morbidi e concilianti i toni del corteo nei confronti dell’attuale proprietà e delle precedenti del club, incolpate con la propria gestione, ciascuno per quanto di competenza, di aver di fatto portato a quanto successo poche settimane fa, ovvero all’esclusione del club dai professionisti per la prima volta in 113 anni di storia. Storia che proseguirà, in ogni caso e in ogni categoria, proprio grazie alla passione dei tifosi azzurri che, non a caso, hanno più volte lanciato il significativo coro “Il Novara siamo noi, solo noi”.