Volley, l’oro olimpico agli Stati Uniti di Hanckock e Washington. Lavarini (con la sua Corea) giù dal podio, ma la sua impresa rimane

Nella finalissima giocata stamattina (ora italiana) le americane si sono aggiudicate il titolo superando in tre set il Brasile di Montibeller. Medaglia di bronzo alla Serbia, che con lo stesso risultato ha avuto ragione delle asiatiche guidate dal coach novarese

E’ a “stelle e strisce” il gradino più alto del podio olimpico nel volley femminile. Non un netto 3-0 (25-21, 25-20 e 25-14 i parziali) le ragazze di Karch Kiraly (alla sua quarta medaglia d’oro complessiva, seppure in vesti differenti) hanno avuto ragione del sestetto brasiliano, conquistando per la prima volta nella storia la medaglia d’oro in questa manifestazione. Le verde-oro (8 punti per la neo “igorina” Rosamaria Montibeller) hanno retto per i primi due set, per poi lasciare strada alla squadra americana, dove si sono particolarmente distinte Drews (15 punti) e l’ex “igorina” Bartsch (14). Per quanto riguarda le attuali “novaresi”, 8 palloni sono stati messi a terra da Washington, mentre Hancock non è stata utilizzata.


Come da pronostico, il “bronzo” è andato alla Serbia, che dopo la scoppola subita in semifinale dagli stessi Stati Uniti, non ha avuto problemi ad aggiudicarsi la “finalina” in tre set (25-18 iniziale, seguito da un doppio 25-15) sulla Corea del Sud guidata da Stefano Lavarini. Per il coach delle Igor si tratta comunque di una vera impresa, quella di aver guidato le sue ragazze ad un passo dal podio dopo aver eliminato le padrone di casa giapponesi (nella fase a gironi) e poi la Turchia.


Per quanto riguarda il “flop” della nazionale italiana (out nei “quarti” ad opera proprio delle serbe dopo una prima fase dove Egonu e compagne hanno fatto vedere più ombre che luci) già molto si è detto e scritto in questi giorni, incluse alcune dichiarazioni in parte travisate del tecnico Davide Mazzanti circa l’eccessivo utilizzo dei social da parte delle sue ragazze. Non c’é molto tempo per leccarsi le ferite, perché già incombe il Campionato europeo. E questo appuntamento potrebbe essere l’occasione per un pronto riscatto.


Con la fine del torneo olimpico va finalmente agli archivi una stagione difficile per la pallavolo. Ora, dopo qualche giorno di meritato riposo, è tempo anche qui di pensare al futuro. Per quanto riguarda la Igor, in vista del prossimo campionato di A1 (che sarà a 14 squadre) un primo raduno a ranghi ridotti è confermato per la giornata del 17 agosto. Poi, con il rientro delle varie “nazionali”, la preparazione potrà davvero prendere una sua fisionomia completa.

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Volley, l’oro olimpico agli Stati Uniti di Hanckock e Washington. Lavarini (con la sua Corea) giù dal podio, ma la sua impresa rimane

Nella finalissima giocata stamattina (ora italiana) le americane si sono aggiudicate il titolo superando in tre set il Brasile di Montibeller. Medaglia di bronzo alla Serbia, che con lo stesso risultato ha avuto ragione delle asiatiche guidate dal coach novarese

E’ a “stelle e strisce” il gradino più alto del podio olimpico nel volley femminile. Non un netto 3-0 (25-21, 25-20 e 25-14 i parziali) le ragazze di Karch Kiraly (alla sua quarta medaglia d’oro complessiva, seppure in vesti differenti) hanno avuto ragione del sestetto brasiliano, conquistando per la prima volta nella storia la medaglia d’oro in questa manifestazione. Le verde-oro (8 punti per la neo “igorina” Rosamaria Montibeller) hanno retto per i primi due set, per poi lasciare strada alla squadra americana, dove si sono particolarmente distinte Drews (15 punti) e l’ex “igorina” Bartsch (14). Per quanto riguarda le attuali “novaresi”, 8 palloni sono stati messi a terra da Washington, mentre Hancock non è stata utilizzata.


Come da pronostico, il “bronzo” è andato alla Serbia, che dopo la scoppola subita in semifinale dagli stessi Stati Uniti, non ha avuto problemi ad aggiudicarsi la “finalina” in tre set (25-18 iniziale, seguito da un doppio 25-15) sulla Corea del Sud guidata da Stefano Lavarini. Per il coach delle Igor si tratta comunque di una vera impresa, quella di aver guidato le sue ragazze ad un passo dal podio dopo aver eliminato le padrone di casa giapponesi (nella fase a gironi) e poi la Turchia.


Per quanto riguarda il “flop” della nazionale italiana (out nei “quarti” ad opera proprio delle serbe dopo una prima fase dove Egonu e compagne hanno fatto vedere più ombre che luci) già molto si è detto e scritto in questi giorni, incluse alcune dichiarazioni in parte travisate del tecnico Davide Mazzanti circa l’eccessivo utilizzo dei social da parte delle sue ragazze. Non c’é molto tempo per leccarsi le ferite, perché già incombe il Campionato europeo. E questo appuntamento potrebbe essere l’occasione per un pronto riscatto.


Con la fine del torneo olimpico va finalmente agli archivi una stagione difficile per la pallavolo. Ora, dopo qualche giorno di meritato riposo, è tempo anche qui di pensare al futuro. Per quanto riguarda la Igor, in vista del prossimo campionato di A1 (che sarà a 14 squadre) un primo raduno a ranghi ridotti è confermato per la giornata del 17 agosto. Poi, con il rientro delle varie “nazionali”, la preparazione potrà davvero prendere una sua fisionomia completa.

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