Nicola Fonzo lo aveva promesso. Niente centro storico o qualche locale di prestigio per la presentazione dei candidati del Partito Democratico. Così, dopo la presentazione della lista “Insieme per Novara” avvenuta qualche giorno fa al mercatino Vela, quelli del Pd sono stati svelati questa mattina, sabato 4 settembre, nel corso di un incontro al Circolo della Bicocca.
«Tutti ci danno perdenti in partenza – ha esordito il segretario cittadino del partito, Cesare Gatti – ma li vogliamo smentire perché attorno a noi c’é una bella parte di città che non la pensa così, che crede che Novara abbia bisogno di più, dall’ambiente alla sostenibilità, dall’accoglienza alla “dolcezza”. E questa cosa vuole dirla con forza, mettendoci la faccia e la voglia di stare in mezzo alla gente».
Alla segretaria provinciale Ilaria Cornalba il compito di presentare qualche “numero” riguardante una lista dei “dem” che si apre con i tre consiglieri comunali uscenti, dal capogruppo Rossano Pirovano a Emanuela Allegra e Sara Paladini, proseguendo poi in ordine alfabetico nel rispetto dell’alternanza di genere: «Nell’insieme 17 donne e 15 uomini, undici dei quali hanno dai 40 ai 50 anni, fascia di età in cui si fa fatica a trovare persone disposte a impegnarsi e abbiamo anche un diciottenne (Tommaso Gatti, maggiorenne dallo scorso 17 aprile, ndr)». Ma oltre alla valorizzazione della componente femminile, Cornalba ha posto l’accento sull’apertura del partito al mondo esterno: «Metà persone sono iscritte e metà sono indipendenti. Mi sembra un segnale politico molto importante».
«Quella di Novara è una campagna elettorale importante – così il segretario regionale del Pd, Paolo Furia – perché fa parte di un “puzzle” più grande e non riguarda unicamente un giudizio sulla giunta uscente, ma una lotta tra due modi di pensare e concepire la politica e lo stare insieme. Da una parte c’é la “paura” su cui lavorano Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che piacciono alla parte “spaventata” dei cittadini, che da anni accarezzano la pancia anziché formulare delle risposte. Questa è una campagna “velata” perché al centro delle preoccupazioni di cittadini rimane la pandemia e la ripartenza occupazionale. Chiediamo di trasformare la rabbia in energie positive. Il punto non è se Canelli sia bravo, ma che Fonzo è più bravo di lui, perché noi abbiamo una proposta migliore». Sulla scia di Furia il consigliere regionale Domenico Rossi: «Non solo il candidato sindaco, ma la nostra squadra è più brava. Decidere di candidarsi come consigliere comunale oggi è una scelta di servizio che va encomiata», evidenziando però come dall’altra parte della barricata non vengano lesinate spese, «addirittura superiori a quelle sostenute da chi ambisce a un seggio a Palazzo Lascaris».
Il tema delle risorse investite è stato affrontato nel suo intervento conclusivo anche dallo stesso Nicola Fonzo: «Arriveranno anche i nostri manifesti – ha detto con una battuta – ma quello a cui ci teniamo maggiormente è il dialogo diretto con la gente. Affrontando temi e prendendo posizione su argomenti non facili come quello riguardante i profughi afgani». Per questo e altro ancora il candidato sindaco ha esortato i 32 candidati (64 contando anche quelli della “civica” collegata) a non darsi per vinti. Ha suonato, anzi, letteralmente la carica: «Novara ha bisogno di qualcosa di diverso rispetto a questi ultimi cinque anni. Noi ci candidiamo convintamente per governare questa città». Che si tratti di una battaglia difficilissima lo sanno tutti, ma «non siamo comparse in una commedia il cui copione è già stato scritto».