Da Venezia a Novara. Hayez e i pittori dell’Ottocento: la meraviglia nelle sale del castello

La mostra promossa da Mets Percorsi d'arte si inserisce nelle celebrazioni per i 1600 anni della fondazione del capoluogo veneto. Da sabato 30 ottobre settanta opere esposte nelle otto stanze

La laguna di Venezia vista attraverso gli occhi di Francesco Hayez (l’autore de Il bacio) e dei pittori dell’Ottocento che lì si erano trasferiti per studiare e poi hanno deciso di trascorrere tutta la vita. La nuova mostra allestita nelle sale del castello di Novara (come sempre promossa da Mets Percorsi d’arte, associazione che aveva già dato via a “Ottocento in collezione” e le due versioni di “Divisionismo, la rivoluzione e della luce”) e che aprirà al pubblico domani mattina, 30 ottobre, è un inno alla rinascita, una meraviglia per gli occhi e per l’anima. Settanta opere (provenienti da collezioni private) di artisti noti e non solo, che hanno influenzato tutta la pittura degli anni successivi.

L’esposizione si inserisce nelle celebrazioni per i 1600 anni della fondazione di Venezia e ha ricevuto l’approvazione del Comitato di Indirizzo Venezia 1600. «Quello che ci accomuna tutti – ha introdotto Paolo Tacchini, presidente di Mets – è lo stupore che Venezia trasmette la prima volta che la vedi: non ci si abitua mai, è una chimera, un mito che noi vogliamo celebrare. Gli artisti in mostra hanno rivoluzionato la pittura: nonostante i loro altissimi profili, negli ultimi anni sono stati considerati meno rispetto al passato e questo in seguito alle scelte delle grandi galleria come la Nazionale di Roma. Le mostre temporanee hanno dedicato molto ai pittori del Novecento ma poco a quelli dell’Ottocento; qui invece abbiamo voluto andare in controtendenza e dare spazio a quelli del XIX secolo. Questo anche perché Novara possa proporsi come polo culturale del Piemonte Orientale diventando uno snodo con il resto del nord Italia: una Novara porta d’Oriente come lo fu Venezia nel passato».

La relazione tecnica è toccata alla curatrice Elisabetta Chiodini che, nella sua lunga e dettagliata esposizione, ha ricordato come «alcuni nomi possano suggerire poco al pubblico non specializzato, ma tutti sono pittori che hanno una valenza significativa sia in Italia che all’estero».

La mostra è stata realizzata anche con il contributo di Bpm: «Attraverso questi eventi – ha detto Massimo Marenghi – siamo in grado di restituire al territorio quello che ci viene dato».

Durante la presentazione il sindaco Alessandro Canelli ha richiamato il fatto che «in città si sta creando una sinergia tra le diverse realtà culturali: con il biglietto della mostra, ad esempio, si avrà uno sconto per la salita sulla Cupola».

Come già ampiamente anticipato nei mesi scorsi, l’allestimento è stato suddiviso in otto sale; ad accogliere i visitatori c’è la Venere che scherza due colombe (ritratto della ballerina Cecilie Chambert) di Hayez oltre a opere di Lipparini e Molmenti. La seconda sala è dedicata al paesaggio Canella, Favretto, Nono e Ciardi. Dalla quarta alla sesta sono esposti dipinti di vita quotidiana, affetti e famiglia mentre l’ultima accoglie le opere degli stessi artisti realizzate tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.

Due le stanze monografiche: la terza accoglie dodici opere di Guglielmo Ciardi raffiguranti i paesaggi veneti, mentre la settima, forse la più emozionante, è dedicata a Luigi Nono e ai suoi dipinti più celebri: il Refugium peccatorum nelle due versioni del 1881 e del 1883 (quest’ultima già esposta durante “Ottocento in collezione”) oltre a Le due madri e Ave Maria.

Informazioni dettagliate sulle opere, costi e orari di visita sono disponibili sul sito di Mets.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Da Venezia a Novara. Hayez e i pittori dell’Ottocento: la meraviglia nelle sale del castello

La mostra promossa da Mets Percorsi d’arte si inserisce nelle celebrazioni per i 1600 anni della fondazione del capoluogo veneto. Da sabato 30 ottobre settanta opere esposte nelle otto stanze

La laguna di Venezia vista attraverso gli occhi di Francesco Hayez (l'autore de Il bacio) e dei pittori dell’Ottocento che lì si erano trasferiti per studiare e poi hanno deciso di trascorrere tutta la vita. La nuova mostra allestita nelle sale del castello di Novara (come sempre promossa da Mets Percorsi d’arte, associazione che aveva già dato via a “Ottocento in collezione” e le due versioni di “Divisionismo, la rivoluzione e della luce”) e che aprirà al pubblico domani mattina, 30 ottobre, è un inno alla rinascita, una meraviglia per gli occhi e per l’anima. Settanta opere (provenienti da collezioni private) di artisti noti e non solo, che hanno influenzato tutta la pittura degli anni successivi.

L’esposizione si inserisce nelle celebrazioni per i 1600 anni della fondazione di Venezia e ha ricevuto l’approvazione del Comitato di Indirizzo Venezia 1600. «Quello che ci accomuna tutti - ha introdotto Paolo Tacchini, presidente di Mets - è lo stupore che Venezia trasmette la prima volta che la vedi: non ci si abitua mai, è una chimera, un mito che noi vogliamo celebrare. Gli artisti in mostra hanno rivoluzionato la pittura: nonostante i loro altissimi profili, negli ultimi anni sono stati considerati meno rispetto al passato e questo in seguito alle scelte delle grandi galleria come la Nazionale di Roma. Le mostre temporanee hanno dedicato molto ai pittori del Novecento ma poco a quelli dell’Ottocento; qui invece abbiamo voluto andare in controtendenza e dare spazio a quelli del XIX secolo. Questo anche perché Novara possa proporsi come polo culturale del Piemonte Orientale diventando uno snodo con il resto del nord Italia: una Novara porta d’Oriente come lo fu Venezia nel passato».

La relazione tecnica è toccata alla curatrice Elisabetta Chiodini che, nella sua lunga e dettagliata esposizione, ha ricordato come «alcuni nomi possano suggerire poco al pubblico non specializzato, ma tutti sono pittori che hanno una valenza significativa sia in Italia che all’estero».

La mostra è stata realizzata anche con il contributo di Bpm: «Attraverso questi eventi – ha detto Massimo Marenghi - siamo in grado di restituire al territorio quello che ci viene dato».

Durante la presentazione il sindaco Alessandro Canelli ha richiamato il fatto che «in città si sta creando una sinergia tra le diverse realtà culturali: con il biglietto della mostra, ad esempio, si avrà uno sconto per la salita sulla Cupola».

Come già ampiamente anticipato nei mesi scorsi, l’allestimento è stato suddiviso in otto sale; ad accogliere i visitatori c’è la Venere che scherza due colombe (ritratto della ballerina Cecilie Chambert) di Hayez oltre a opere di Lipparini e Molmenti. La seconda sala è dedicata al paesaggio Canella, Favretto, Nono e Ciardi. Dalla quarta alla sesta sono esposti dipinti di vita quotidiana, affetti e famiglia mentre l’ultima accoglie le opere degli stessi artisti realizzate tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.

Due le stanze monografiche: la terza accoglie dodici opere di Guglielmo Ciardi raffiguranti i paesaggi veneti, mentre la settima, forse la più emozionante, è dedicata a Luigi Nono e ai suoi dipinti più celebri: il Refugium peccatorum nelle due versioni del 1881 e del 1883 (quest’ultima già esposta durante “Ottocento in collezione”) oltre a Le due madri e Ave Maria.

Informazioni dettagliate sulle opere, costi e orari di visita sono disponibili sul sito di Mets.

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